Se bastasse una sola mostra per definirsi “città delle biciclette”… Potrebbe sembrare una reazione eccessiva, perché si tratta di un “male necessario”. Di certo non si poteva pensare di mettere in mezzo alla strada l’area riposo del cantiere della nuova rotonda in Corso Borsalino. Forse si esagera a prendersela per un tratto ciclabile chiuso, a fronte di zone dove le piste non ci sono proprio. Però, perché una città come Alessandria, che si fregia di essere “città delle biciclette” grazie a una mostra di pregevole fattura, non cura il traffico ciclabile esattamente come quello veicolare? Perché non è stata prevista una corsia alternativa sulla strada, sacrificando qualche parcheggio in favore anche dei pedoni? Perché costringere i ciclisti a fare lo slalom tra le molte auto in coda, prima di raggiungere il tratto successivo di ciclabile? Anche da queste cose si vede la sensibilità di una città al mondo delle due ruote, che non può limitarsi solo a una bella esibizione in centro città.
Stefano Summa
@Stefano_Summa