LE STORIE
Una vita passata tra le bancarelle dei mercati della provincia di Alessandria, sempre in movimento. Poi, all’improvviso, un dolore alla gamba che non passa, le terapie che non bastano più e l’autonomia che si riduce giorno dopo giorno. Per Sergio, 59 anni, venditore ambulante, la sciatalgia era diventata un ostacolo insormontabile. Ma oggi è tornato a lavorare senza più dolore, grazie a un intervento eseguito dall’equipe della Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria.
Il suo è uno dei primi casi in Piemonte trattati con la tecnica UBE (Unilateral Biportal Endoscopy), un approccio endoscopico, e quindi mini-invasivo, che consente di operare attraverso due piccole incisioni, evitando traumi e garantendo un recupero rapido e sicuro. In particolare, Sergio è stato operato per un’ernia discale espulsa L5-S1 e già la mattina successiva era in piedi, libero dal dolore e pronto a tornare alla sua quotidianità. Nessuna complicanza, nessun farmaco antidolorifico, solo una nuova libertà ritrovata.
Come lui anche Luigi, 48 anni, autotrasportatore, afflitto da tempo da lombosciatalgia e disturbi di sensibilità all’arto inferiore sinistro. Operato nello stesso giorno, ha condiviso con Sergio lo stesso decorso: dimissioni il mattino successivo, recupero completo e ritorno al lavoro in tempi rapidi e senza più disturbi.
I 2 interventi sono stati eseguiti dall’equipe della Neurochirurgia dell’Ospedale di Alessandria nello stesso giorno, sotto la guida di un esperto chirurgo francese di questa tecnica: l’obiettivo è renderla con il tempo una prassi, al fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti.
LE PAROLE
Spiega Andrea Barbanera, Direttore di Neurochirurgia dell’AOU AL: «La UBE è una rivoluzione nella chirurgia vertebrale, perché consente interventi precisi, con una drastica riduzione del dolore post-operatorio, del ricorso a farmaci e dei rischi di infezione e sanguinamento. Per i pazienti significa meno sofferenza, riduzione del ricovero, meno tempo lontano dalla famiglia e ritorno più rapido alla propria attività, senza più dolori».
Poi conclude: «Portare tra i primi in Piemonte questa tecnica significa offrire ai pazienti un’alternativa concreta, efficace e meno invasiva, ma la vera, buona, notizia è vedere persone come Sergio e Luigi tornare alla propria vita col sorriso, in pochissimo tempo e senza dolore. È per risultati come questo che lavoriamo ogni giorno con passione, sempre attenti alle ultime novità in termini di tecniche innovative».
