Altissima tensione nella Casa circondariale San Michele di Alessandria con un agente di Polizia Penitenziaria contuso.
“Ancora una volta il personale di Polizia Penitenziaria di Alessandria ha vissuto una giornata di altissima tensione in conseguenza della folle e violenta protesta di 2 detenuti che si sono scagliati contro un altro ristretto, colpendolo con con calci e pugni – ha spiegato Vicente Santilli, segretario regionale SAPPE – l’Agente che lo accompagnava ha cercato di contenere la violenza dei due, rimanendo vittima dei calci e dei pugni sferrati e subendo contusioni al polso: frattura alla mano e 40 giorni di prognosi”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha espresso vicinanza e solidarietà al poliziotto rimasto: “La situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria alle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Chiediamo l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato“.
Le conclusioni
Per Capece e Santilli “quanto accaduto ad Alessandria dovrebbe far capire ancora di più quanto è stressante il lavoro in carcere per donne e uomini della Polizia Penitenziaria e dei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti, che svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici”.