William Rubba come una bomba. È questo l’effetto delle parole del vice-presidente dell’Alessandria nella call di poco fa con i giornalisti. Dopo la conferenza stampa convocata (16.30) e sconvocata in giornata per problemi di salute del dg Maione (alle prese con un periodo non facile), il dirigente ha parlato a ruota libera della situazione di squadra e società, tra presente e futuro.
RUBBA: “Abbiamo salvato l’Alessandria. Queste cose dovevo dirle perché sono alessandrino e la città e i tifosi meritano rispetto. Chiediamo scusa per la situazione attuale e per gli errori che abbiamo fatto, ma con Benedetto saremmo falliti. Il progetto era quello. Ma la società, anziché sparire, retrocede e potrà giocare in serie D. Molinaro e Maione, gli attuali proprietari, hanno tamponato situazioni incredibili, emerse a getto continuo per mesi, tirando fuori 1.800.000 euro. Non noccioline, soldi veri. E sicuramente non molleranno, ripartendo dalla serie D con un progetto serio”.
RUBBA: “Il cda è unito, anche se spesso ci sono vedute diverse. Ma capiamo poco di calcio, tutti. Io non avrei cacciato Banchini la prima volta, ma non mi hanno ascoltato. E poi grandi colpe le hanno i giocatori, che hanno sempre preso i soldi e in campo non corrono. Sono deluso soprattutto dal capitano Ciancio: io ho combattuto per reintegrarlo in squadra e lui, personalmente, mi assicurò che si saremmo ‘salvati alla grande’. Poi in campo lo vedete anche voi, come vedete gli altri. Molti potrebbero aver già firmato con altre squadre e cercano di non farsi male. Nella prossima stagione, in serie D, bisogna puntare sui giovani del vivaio e, dei vecchi, nessuno per me è da tenere. Ci vuole un allenatore coi baffi, un buon vice, un direttore sportivo che sappia il fatto suo e l’asse portante della squadra fatto di 4 buoni giocatori: portiere, centrale, regista e centravanti. E poi tanti ragazzini affamati, vogliosi di affermarsi e di andare in serie C. Se ci sarò anch’io? Forse, se la dirigenza vorrà. Ma mi spenderò sempre per i grigi. Gratis, come ho fatto finora. E anche oltre”.