Il ‘patto della spiaggia’, che sembrava blindare il futuro dei grigi, è già saltato. Dopo nemmeno 2 settimane. Che disastro.
Dopo un fine settimana che definire pirotecnico è poca cosa, Alain Pedretti, il socio francese, e tutto il suo staff tecnico, hanno lasciato l’Alessandria, come riportato 1 ora fa da ‘Radio Gold’ e ‘Il Piccolo’. Con modalità diverse, in ogni caso. Pedretti da proprietario al 40% + garanzia fideiussoria per l’iscrizione, i tecnici da non tesserati perché turlupinati dalla presentazione di un contratto di lavoro senza cifre. Senza contare che il DS Malù Mpasimkatu (nella foto), è in bilico perché non ancora sotto contratto, mentre il team manager Gianfranco Foco è scappato 2 giorni dopo la nomina.
Secondo quanto dichiarato da Pedretti nel parcheggio della Michelin, un suo ritorno non sarebbe da escludere, a patto che se ne vada Benedetto. Ma Enea sta in silenzio stampa, come tutta la società. In teoria. E poi chissà chi, dei giocatori sotto contratto, si è davvero presentato questa mattina al raduno del ‘Moccagatta’. Immagino che molti di loro siano al lavoro frenetico con il proprio agente per trovare un via d’uscita, anche rimettendoci qualcosa, pur di levarsi da questo casino.
Palla al sindaco
Ora il nostro primo cittadino, che finora aveva provato a mediare fra Benedetto e Pedretti, non ha molti margini di manovra. Coinvolto, pare, nell’iscrizione della società per aver convinto il francese a mettere la garanzia, ora dovrà, si presume in circa 3-4 giorni, convincere il socio di maggioranza a cedere le proprie quote per lasciar fare calcio al francese, che sembra certamente più ‘ferrato’ sull’argomento.
Le dichiarazioni
Non parlo delle ultime rilasciate qua e là, ma riprendo quelle rilasciate alcuni giorni fa dal DT Umberto Quistelli a “La Stampa”: “Avere una squadra di Serie C è un bagno di sangue, chi sposa una causa in questa categoria è un eroe perché non ci sono ricavi. Saranno solo i risultati a fare la differenza e una squadra si sente forte solo se ha una dirigenza vera alle spalle. Su 60 squadre di Serie C solo il Catania, con una proprietà milionaria, può permettersi di fare acquisti prima di vendere. Ma poter spendere non significa vincere…..”.
Due i concetti a mio avviso basilari: 1) in questa categoria non ci sono ricavi ed è un bagno di sangue, e chi lo fa è un eroe; 2) solo una proprietà milionaria può permettersi il giocattolo, ma senza garanzia di vittoria.
Abbiamo già visto entrambi. Perché in questa serie C, Luca Di Masi è stato un eroe per 10 anni, mettendoci una montagna di risorse per far divertire gli sportivi della città e raccogliendo molto meno del seminato per via di errori a volte inspiegabili. Però è andata così.
E ora che l’Alessandria è su una nuova strada, aspettiamo di raccontare cosa succederà, con una certezza però: quella di dover rimpiangere il passato.