Giovedì scorso, presso la sede di Confagricoltura Alessandria, è stato firmato il rinnovo dell’Accordo Collettivo sui Contratti Agrari per la provincia di Alessandria.
Hanno firmato l’accordo la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Maria Sacco, la presidente Cia Alessandria Daniela Ferrando, il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e il presidente del sindacato dei proprietari con beni affittati Alessandria aderente alla Proprietà Fondiaria Alessandria, il conte Massimo Tarino Arlotta.
Il contratto di affitto
È uno strumento indispensabile per lo sviluppo delle aziende agricole e per il miglioramento dell’assetto fondiario, caratterizzato purtroppo da una notevole frammentazione degli appezzamenti di terreno.
Sono trascorsi 42 anni dall’entrata in vigore della Legge 3 maggio 1982 n. 203 che disciplina a tutt’oggi l’affitto dei fondi rustici, nonostante le molte critiche che all’epoca aveva suscitato.
Tale legge prevede, all’art. 45, la possibilità di sottoscrivere contratti in deroga, purché stipulati con l’assistenza delle rispettive Organizzazioni Professionali Agricole (dei proprietari concedenti e degli affittuari conduttori) maggiormente rappresentative a livello nazionale, tramite le loro Organizzazioni provinciali.
E il contratto in deroga previsto dall’art. 45 si è dimostrato, per tutto questo tempo, lo strumento capace di conciliare le esigenze della proprietà concedente e dell’impresa agricola coltivatrice.
L’accordo
Confagricoltura, Coldiretti, Cia e il sindacato dei proprietari della provincia di Alessandria, già nel 1993 si resero conto della necessità di regolamentare l’attività di assistenza richiesta dalla legge e stipularono il 1° Accordo Collettivo in materia di Contratti Agrari in provincia di Alessandria.
Si tratta di un insieme di norme e di indicazioni dettate dall’esperienza maturata negli anni e dalla necessità di favorire lo sviluppo del contratto d’affitto e quindi dell’agricoltura alessandrina.
L’accordo sottoscritto nel 1993 dai sindacati di categoria della provincia di Alessandria fu il 1° in Italia, influendo positivamente nei rapporti tra proprietari concedenti ed affittuari, tant’è che da allora è stato rinnovato 4 volte. L’ultimo, sottoscritto in settimana, è valido dal 11-11-23 al 10-11-28.
L’accordo attuale indica e distingue i contratti: quelli di fondi rustici dotati di fabbricati, magazzini, stalle e colture specializzate (che dovranno avere una durata adeguata) e quelli di arrotondamento per appezzamenti senza strutture, complementari alle imprese agricole già con una propria dimensione, per i quali è indicata una durata inferiore a quelli relativi a fondi rustici
Prevede poi una serie di principi e indicazioni per la determinazione del canone di affitto, commisurato alla fertilità, all’accorpamento, all’ubicazione del fondo, alle strutture produttive, alla dotazione di fabbricati ed alla durata del contratto stesso, alla possibilità di poter irrigare le colture (con una propria fonte di acqua), a interventi di miglioramenti fondiari ecc.
Il canone d’affitto
Potrà essere pattuito e corrisposto in denaro o con riferimento ad una quantità di prodotto agricolo.
Sui vigneti il calcolo del canone sarà rapportato alla quantità delle uve prodotte, alla varietà dei vitigni, alla resa produttiva.
Per i noccioleti, il canone potrà essere commisurato al valore in denaro della quantità di nocciole in guscio, tenuto conto del punto resa.
Indicazioni specifiche riguardano le affittanze di terreni compresi in piani urbanistici e la possibilità di eseguire miglioramenti, e molto altro ancora.
È stata infine istituita una Commissione di indirizzo e vigilanza con la finalità di verificare il rispetto dell’accordo e di discutere e risolvere problematiche particolari, ivi compresi eventuali contenziosi insorti tra le parti.