La città ne parla, continua a parlarne. Come l’affaire Dreyfus, Malerba divide gli alessandrini tra colpevolisti ed innocentisti. L’avvocato della difesa ha fatto sapere le sue ragioni e nella vicenda giudiziaria le incongruenze non mancano, sarà la giustizia a fare il suo corso e far emergere la verità, si spera. Al momento, l’unica cosa certa è che gli sciacalli politici, mediatici e sociali sono presenti, ben presenti anche in una città di provincia come Alessandria. Non sappiamo se sia colpevole o innocente e non spetta a noi deciderlo ma è quantomeno indice di squallore e pochezza accanirsi sui suoi affetti o sul cane Grisù.
Tutti giudici, tutti col dito puntato come un cristo pantocrator di oscurantista memoria medievale, forse la gogna, soprattutto social, è direttamente proporzionale all’immagine di Malerba prima del fattaccio: paladino di giustizia col vessillo pentastellato, ma dietro a un personaggio pubblico c’è l’uomo e di quell’uomo conosciamo il suo amore per gli animali, il rispetto per la natura, la disponibilità verso gli altri anche quando lavorava all’asl di Tortona. Tante volte è stato da noi in redazione e tanti i caffè condivisi pensando a quello sotto forma di granita siciliana in una fragrante brioche.
Se Malerba ha rubato è un ladro, senza dubbio, però, gli è stata rubata la vita prima di una sentenza.
Fausta Dal Monte