La Tenenza della Guardia di Finanza di Acqui Terme, nell’ambito dei servizi a contrasto dell’evasione fiscale, ha condotto una complessa attività di polizia tributaria nei confronti di una locale società operante nel settore della produzione di energia elettrica. A seguito di una preliminare analisi, svolta attraverso la disamina dei bilanci del triennio 2012-2014, i militari hanno individuato un’azienda con notevoli anomalie nei costi dichiarati, nettamente sproporzionati in relazione all’utile d’esercizio. La successiva ispezione amministrativa ha, così, permesso di riscontrare errate annotazioni contabili che hanno alterato i costi di esercizio in maniera da abbattere notevolmente i ricavi prodotti e, di conseguenza, il relativo reddito. Sono state, inoltre, rilevate irregolarità nelle dichiarazioni fiscali presentate per gli anni 2012 e 2013. All’esito della verifica eseguita sono stati constatati ricavi non dichiarati per oltre 1 milione di euro e costi non deducibili per oltre 400 mila euro, importi complessivi che hanno sensibilmente rideterminato la base imponibile ai fini del pagamento delle imposte. La società, condividendo la ricostruzione del reddito effettuata dai militari operanti, ha usufruito del “ravvedimento operoso”, provvedendo a sanare la propria posizione fiscale con una dichiarazione integrativa e con il versamento di imposte, sanzioni ed interessi per oltre 130.000 euro. Il caso in esame è uno dei tanti, ultimamente in crescita, in cui il contribuente decide di avvalersi delle opportunità offerte dalla rinnovata strategia di prevenzione e contrasto dell’evasione fiscale, in particolare della novellata disciplina del ravvedimento, contenuta nella legge di stabilità per l’anno 2015. Basato sul principio dell’auto-correzione, l’istituto permette di sanare errori ed omissioni commessi in sede dichiarativa, favorendo nel contempo le attività di contrasto da parte degli organi inquirenti nei settori maggiormente insidiosi, caratterizzati da condotte fiscali fraudolente. Il ravvedimento operoso, infatti, oltre a consentire l’immediato recupero delle pretese erariali, favorisce la “compliance fiscale”, incentivando un rapporto contribuente-fisco basato sull’informazione e sulla condivisione delle problematiche.
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