Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato Stop Solvay:
“Più volte, come Comitato, abbiamo espresso la necessità di investigare tempestivamente la situazione dei pozzi pubblici (e privati) del nostro territorio. Pare non avessimo torto: altri 9 comuni sono avvelenati da queste sostanze e migliaia di persone sono coinvolte.
Di fronte a questa situazione disastrosa, la prima cosa da ricordare ad istituzioni ed enti è che il Ministro Costa, non molto tempo fa, si è espresso chiaramente: queste sostanze non devono trovarsi nelle nostre acque ed il limite da prendere in considerazione è lo ZERO LABORATORIALE. Ovvero, gli strumenti non devono essere in grado di rilevare i PFAs nemmeno in tracce.
Non vorremmo che questo venga dimenticato.
Come l’articolo del Piccolo ricorda, se le linee guida più aggiornate (quelle emesse dall’UE nel 2019 e non quelle del 2015) venissero prese a riferimento nessuno oggi minimizzerebbe le concentrazioni di PFAs ritrovate in questi 9 acquedotti. Linee guida che propongono come limite lo 0,05 mg/L.
Minimizzare è, invece, quello che ha fatto in questi mesi Solvay e che continua a fare, nascondendosi dietro a interventi fittizi che dubitiamo avranno un vero impatto sullo sversamento che questa azienda continua a perpetrare nelle nostre acque. Minimizza le concentrazioni riscontrate, minimizza il fatto più che lampante di essere l’unica azienda produttrice ed utilizzatrice di cC6O4, minimizza la tossicità sull’uomo di questa sostanza.
Quanti comuni dovranno essere avvelenati prima che si sospenda la produzione di PFAs per gli accertamenti del caso? Quanti eventi atmosferici straordinari dovranno ancora susseguirsi dimostrando che la barriera utilizzata da Solvay NON TRATTIENE QUESTI VELENI?
La nostra salute è l’unico vero unicum che abbiamo e la sua salvaguardia è azione fondamentale delle istituzioni pubbliche.
Il Comitato non si arrende, continueremo a chiedere che le nostre richieste vengano messe in atto. Continueremo a chiedere che la salute e la tutela delle nostre case e del nostro territorio sia il primo obiettivo di istituzioni ed enti.”