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Riceviamo e pubblichiamo:

ACOS S.P.A. ha venduto, in ottemperanza agli obblighi derivanti dalla concessione, il 30% delle azioni di ACOS AMBIENTE con un bando pubblico Europeo il 20.02.2006 con il quale il vincitore ha esborsato denaro e ha apportato attività industriale.
Vinse il Consorzio Nazionale Servizi di Bologna, che girò l’attività operativa ad una sua associata: Formula Ambiente di Forlì.
Formula Ambiente oggi sappiamo che ha tra i suoi soci di minoranza la Cooperativa “29 Giugno” coinvolta nell’indagine Mafia Capitale.
Formula Ambiente che lavora in 80 città italiane, non solo risulta estranea ai fatti Romani, ma l’assemblea dei soci a stragrande maggioranza ha recentemente votato l’estromissione della “29 Giugno” dalla propria compagine societaria.
Voler stabilire un rapporto tra questi fatti, Novi e l’ACOS, come fa Fabrizio Gallo, capogruppo del Movimento 5 Stelle, è il contrario delle intenzioni dichiarate di voler far chiarezza.
Si vuole gettare fango con la speranza che qualche schizzo rimanga sul vestito.
Non ci si rende conto che in questo modo si deteriora un patrimonio economico e sociale che non appartiene agli amministratori o alla maggioranza politica municipale ma a tutta la Città ed al territorio, e che domani sarà governata da altri.
Sembra ci sia un gusto particolare, non solo da parte di Gallo, a voler gettare discredito su ciò che abbiamo e che a quanto pare funziona.
I giudizi di taluni sul Gruppo e sui suoi amministratori non prendono mai in considerazione i risultati ottenuti in questi anni sul versante dei servizi resi, dell’occupazione sviluppata e dei risultati economici. Vi sono componenti politiche che esprimono una costante ostilità pregiudiziale che sembra dettata proprio dal buon andamento di Acos. Non osiamo pensare che costoro preferirebbero che Acos si trovasse nelle stesse condizioni di molte aziende del settore, falcidiate dalla crisi e costrette a drastici ridimensionamenti di ruolo e di personale.
Ieri la diffusione che la falsa notizia che l’80% dei novesi non paga le bollette di ACOS, oggi si insinuano addirittura legami con la “Mafia Capitale”.
Se il Consigliere Gallo, o chiunque altro ha elementi, o anche solo sospetti, si rechi senza indugio presso la Magistratura per denunciarli, oppure nel rispetto del suo mandato e del suo doveroso e legittimo ruolo di controllo e di critica – certamente fondata – rispetti anche il lavoro della nostra azienda e la nostra onorabilità.

ACOS S.p.A.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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