Quest’anno le società del Gruppo Acos investono sulla sostenibilità e scelgono di farlo riducendo l’utilizzo di plastica all’interno dei loro uffici. Nel cesto di Natale ci sarà anche una borraccia per ogni dipendente, che durante l’orario di lavoro potrà rifornirsi ai distributori d’acqua installati in tutte le sedi e direttamente collegati all’acquedotto (con filtro di depurazione e disponibilità di acqua a temperatura ambiente, fredda e frizzante). Saranno, ovviamente, bandite le bottigliette di plastica usa e getta dai distributori di bevande.
Il Gruppo Acos, proprio in virtù del suo ruolo di multiutility, si fa portavoce sul territorio di buone pratiche e comportamenti ecosostenibili. Ha quindi sposato la filosofia Plastic Free e l’ha messa in pratica con una prima azione concreta.
Ormai tutti (o quasi) siamo consapevoli di essere sommersi di plastica: ha invaso mari, fiumi, terra, aria e persino i ghiacciai. Negli ultimi cinquant’anni la produzione di plastica è passata dai 15 milioni di tonnellate annue ai 310 milioni di oggi, e degli 8,3 miliardi di tonnellate totali che sono stati prodotti dalla sua nascita ben 6,3 sono stati dispersi nell’ambiente e ne sono stati riciclati solo il 9%.
Il danno ambientale prodotto dalla plastica abbandonata è enorme: negli Oceani ci sono aree vaste migliaia di chilometri quadrati interamente ricoperte di plastica; la più grande si trova tra le Hawaii e la California e misura tre volte la Francia.
Gli oggetti in plastica, come pezzi di reti e sacchetti che fluttuano nel mare, intrappolano i suoi abitanti, spesso causandone la morte e sono ben 344 le specie marine coinvolte da questo nefasto fenomeno.
Anche sulla terraferma la plastica si comporta come un “killer” compromettendo la fertilità dei terreni.
Da sempre i materiali plastici si prestano per le loro caratteristiche di duttilità e leggerezza alla produzione di beni di consumo usa e getta, come stoviglie, contenitori, imballaggi (che spesso durano qualche ora dopo l’acquisto e vengono poi buttati via). L’usa e getta è uno dei problemi più grossi legati all’abuso della plastica, perché crea una quantità inimmaginabile di rifiuti. Usa, getta e butta via: un meccanismo vizioso e pericoloso che ormai si è insinuato in tutte le nostre abitudini. Ma la rotta si può cambiare: si possono diminuire i beni monouso di cui ci serviamo, sostituendoli con prodotti riutilizzabili.
Non dobbiamo, però, demonizzare totalmente la plastica (che è stata fondamentale per garantire l’integrità dei cibi su larga scala e un’elevata protezione igienica, migliorando le nostre condizioni di vita), ma semplicemente usarla con criterio ed equilibrio. È un percorso complesso che coinvolge i produttori, le Istituzioni e i consumatori finali che con le loro scelte possono fare più di quanto pensino.
Tutte le società del Gruppo Acos vogliono considerare questa iniziativa come il primo passo verso altri progetti a salvaguardia dell’ambiente e di noi stessi.
Crediamo sia nostro dovere dare un contributo per un mondo migliore, sensibilizzare le persone e portare i nostri Comuni ad avere un orientamento Plastic Free.