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Il 16 e il 17 novembre nel Circuito UCI Cinemas si celebrano i 40 anni di “Amici miei”, il capolavoro diretto da Mario Monicelli, con la sceneggiatura di Pietro Germi, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi e Tullio Pinelli, che uscì nelle sale nel 1975 ispirando e cambiando il corso moderno della nuova commedia all’italiana. Distribuito da Filmauro, il ritorno in sala dell’indimenticabile commedia con protagonisti Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi, Dullio Del Prete e Gastone Moschin avviene in concomitanza con il 100° anniversario della nascita di Mario Monicelli.

Il prezzo del biglietto è di 11 euro per l’intero e di 9 euro per il ridotto e convenzionati.
Le prevendite per l’acquisto dei biglietti sono aperte presso le casse delle multisale UCI che proiettano gli eventi, tramite internet sul sito www.ucicinemas.it, call center (892.960), App di UCI Cinemas per iPhone, iPod Touch e per iPad (scaricabile gratuitamente da App Store), Android (scaricabile da Google Play) e Windows Phone.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.ucicinemas.it o la pagina ufficiale di Facebook di UCI Cinemas all’indirizzo: www.facebook.com/home.php#!/ucicinemasitalia.
In alternativa contattare il call center al numero 892.960.

Sinossi “Amici miei“:

Perozzi, Melandri, Mascetti, Necchi e Sassaroli: cinque amici con la mentalità di altri tempi. Ormai cinquantenni, ma rimasti ragazzi, sono pronti a improvvisare situazioni burlesche a Firenze e nei dintorni. All’inizio erano quattro e il Sassaroli, primario di una clinica, li conobbe quando – ricoverati per un incidente – misero a soqquadro l’ospedale. Cominciò a trattare con loro quando il Melandri si innamorò di Donatella, moglie del clinico, fraternizzò con tutti dopo che lo stesso Melandri dovette cedere davanti all’irruenza della Donatella, del cane Birillo e del resto della famiglia appioppatogli. Eccoli, i cinque ragazzi, schiaffeggiare dalla pensilina i viaggiatori di un treno, oppure seminare il panico in un paesino camuffandosi da tecnici stradali e decretando l’abbattimento delle case nonché della chiesa per far spazio a un’autostrada, eccoli trasformarsi in spacciatori di droga per punire l’ingordo pensionato Righi. Quando il Perozzi muore, la loro goliardia viene messa a dura prova, ma nel corso del funerale trovano il modo di improvvisare un ennesimo feroce scherzo per il Righi.

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