30 anni fa la strage di Capaci metteva fine alla vita di Giovanni Falcone, della moglie e della scorta e soprattutto depositava una pietra sulle inchieste e i legami tra politica e mafia. Oggi le commemorazioni saranno meno dell’anno scorso e non tutti i rappresentanti delle istituzioni saranno presenti a quanto pare, sarebbe giusto commemorare i morti con risposte concrete: al di là degli esecutori materiali della strage, in carcere, dopo 30 anni ancora non si conoscono i mandanti. Ricordiamo che di quella strage c’è un sopravvissuto, Giuseppe Costanza, uomo di scorta ferito ma ancora vivo, dimenticato dalle celebrazioni ma testimone di uno dei periodi più bui della storia italiana.