Sul pasto nelle mense continua ad essere caos tra genitori, dirigenti scolastici, insegnanti e piccoli alunni.
Una certezza emerge su tutte: le mense scolastiche non piacciono a oltre un italiano su quattro. E la popolazione rivendica il diritto a portare il panino o la schiscetta da casa.
La Cassazione ha stabilito che “non esiste un diritto soggettivo a mangiare il panino portato da casa” in orario di mensa o nei locali scolastici, a meno che l’autonomia organizzativa delle scuole non lo permetta. Tuttavia il 26% degli italiani valuta negativamente le mense scolastiche nella scuola dell’obbligo.
Le famiglie pensano che ai bambini dovrebbe essere concesso di portare il pasto da casa, sia per ragioni di risparmio ma anche per i dubbi sulla qualità del servizio offerto.
Insomma, la maggior parte pensa che le mense dovrebbero offrire cibi più sani e con piatti che piacciono di più e che le nuove generazioni dovrebbero ricevere un’educazione alimentare a scuola.
“L’obiettivo – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura”.
La ricetta per migliorare la qualità delle mense scolastiche è quella di scegliere cibi locali per ridurre i passaggi intermedi che potrebbero nascondere frodi o sofisticazioni.
“Anche sul territorio provinciale siamo impegnati da anni nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie che partecipano a lezioni nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole ed in classe. – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Un’azione educativa confermata dal protocollo d’intesa siglato da Coldiretti con il Ministero della Pubblica Istruzione proprio per diffondere la cultura di una corretta alimentazione”.
E se è caos per il pasto anche per la merenda molto è da “rivedere”.
Infatti, la merenda consumata dalla maggioranza dei bambini (54%) è inadeguata con il consumo di alimenti con eccessiva densità calorica, mentre una minoranza (3,4%), al contrario, la salta addirittura del tutto a metà mattino.
“La merenda rientra tra le abitudini più radicate della tradizione alimentare nazionale con l’obiettivo di spezzare durante il giorno la fame e garantire un apporto energetico e nutrizionale adeguato. Purtroppo sono ancora pochi i bambini che optano per la frutta o la verdura a merenda, senza contare che il tradizionale panino con burro e zucchero o marmellata, se preparato con prodotti genuini, resta un’ottima alternativa salutare”, hanno concluso il Presidente Bianco e il Direttore Rampazzo.