Il caso di cui si parla in questi giorni a proposito di una presunta discriminazione di un paziente ricoverato si è concluso. Per corretta informazione vorremmo far riflettere sul termine “discriminazione”, il paziente è stato curato come gli altri e discriminazione ci sarebbe stata se non fosse stato curato perché omosessuale, dati di anamnesi al momento del ricovero sono fondamentali soprattutto per la diagnosi di malattie infettive; a volte prima di sollevare polemiche bisognerebbe avere buon senso. Si è svolto ieri pomeriggio l’incontro tra le Organizzazioni LGBTQI e la Direzione Sanitaria dell’Azienda Ospedaliera per illustrare le procedure che vengono eseguite nella Struttura di Malattie Infettive.
Alle organizzazioni presenti – Tessere le Identità, Casa di Quartiere, TLI e Tribunale dei Diritti del Malato – è stata illustrata dal dr. Guido Chichino, direttore della Struttura di Malattie Infettive, la gestione del percorso del paziente e la specificità del reparto, che avviene nel rispetto della riservatezza, della privacy e della tutela del paziente. La raccolta durante l’anamnesi dei dati utili per il quadro più preciso possibile del processo di cura avviene nel rispetto del dato oggettivo e con approccio rigorosamente scientifico: nel campo delle malattie infettive l’epidemiologia è fondamentale.
La documentazione sanitaria è riservata, il personale opera nel rispetto della privacy e del segreto d’ufficio. La lettera di dimissione è un riassunto del percorso del ricovero, che viene consegnata normalmente in busta chiusa, salvo casi particolari, ad esempio terapie complesse per pazienti anziani, dove il personale si assicura che siano comprese e seguite. La lettera di dimissioni è un documento riservato e destinato esclusivamente al paziente e può essere modificata con l’omissione di alcuni dati, come accade, a seguito di specifica richiesta dei pazienti direttamente al reparto.
Le organizzazioni hanno apprezzato i chiarimenti forniti dal dr. Chichino, sottolineando come l’iter indicato sia quello di accoglienza della persona e tutela della salute e della privacy che varie associazioni a tutela dei diritti LGBTQI condividono come istanza a livello nazionale.
Durante l’incontro è emersa inoltre la volontà da parte delle organizzazioni e dell’Azienda a proseguire la collaborazione per la sensibilizzazione verso ogni orientamento sessuale e identità di genere, azione che sarà concretizzata con interventi utili a incrementare quanto già realizzato, anche per sottolineare alcuni aspetti specifici come l’importanza della vaccinazione o l’importanza del test HIV.
Le organizzazioni hanno inoltre ricordato che qualora venga percepita una discriminazione, esiste lo sportello provinciale UNAR che agisce in qualità di mediatore.