Lunedì 10 dicembre 2018, nelle province di Cagliari, Sassari e Alessandria, i Carabinieri della Compagnia di Carbonia, coadiuvati da personale della Compagnia di Alessandria, hanno dato esecuzione a 6 ordinanze di applicazione di custodia cautelare in carcere, disposte dal Tribunale di Cagliari su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di 6 stranieri (un algerino, un tunisino e quattro nigeriani) gravemente indiziati dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti a minorenni, associazione a delinquere, sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e detenzione di banconote contraffatte.
I provvedimenti scaturiscono dagli esiti investigativi dell’operazione denominata “ARRUGA”, condotta dal dicembre 2014 al dicembre 2018 dai Carabinieri di Carbonia, che ha svelato l’esistenza di tratte di extracomunitari clandestini che, giunti in Sardegna, venivano gestiti e sfruttati da due organizzazioni criminali.
La tratta Hannaba – Sulcis favoriva l’ingresso illegale di stranieri che, partiti dall’Algeria e giunti sulle coste del Sulcis, venivano impiegati nell’illecita attività dello spaccio di droga nelle piazze di Cagliari. Nello specifico, era MESSADI Yacine, algerino 45enne residente a Cagliari, che organizzava i viaggi dall’Algeria all’Italia: acquistava il motore e la barca, pagava e dava istruzioni allo scafista, teneva i contatti con le famiglie dei profughi.
L’operazione ha dato riscontro nel maggio 2015, quando una motovedetta dei Carabinieri intercettava nelle acque antistanti Sant’Antioco un barchino in legno con a bordo cinque nordafricani, traendo in arresto lo scafista algerino. Il MESSADI forniva anche suggerimenti per evitare il rischio di immediato rimpatrio: raccomandava loro di dichiararsi minorenni, di cancellare il suo numero di cellulare e che terminate le formalità di identificazione presso il CAS di Cagliari sarebbero dovuti di fuggire. MESSADI offriva quindi rifugio a casa sua per poi utilizzarli nel traffico di droga da lui gestito. Da maggio 2016 a tutto il 2017, MESSADI ha favorito l’immigrazione illegale, agevolando la permanenza sul territorio dello Stato di numerosi cittadini stranieri irregolari che impiegava nell’attività di spaccio o garantendogli la partenza verso altre località italiane e europee.
MESSADI gestiva il mercato della droga nelle piazze di Cagliari in concorso con HAMMOUDA Nidham, tunisino 32enne residente a Selargius, che si riforniva di droga, principalmente hashish, da terzi. Le investigazioni hanno appurato che MESSADI e HAMMOUDA, dal 2015 a tutto il 2017, avevano padroneggiato nello spaccio di droga (principalmente hashish) nel quartiere Marina di Cagliari, servendosi di minorenni (tra cui i due figli del MESSADI) e vendendo lo stupefacente anche a minorenni. MESSADI riceveva gli ordinativi della droga telefonicamente e utilizzava i figli per effettuare le consegne: in una circostanza i Carabinieri di Cagliari hanno fermato due minori e in possesso di 50 grammi di hashish acquistato poco prima dal figlio del MESSADI. Dalle indagini è emerso come MESSADI fosse un musulmano connotato da una rigida osservanza delle pratiche religiose e dei dettami islamici, fortemente rispettato e temuto dalla propria comunità, e non voleva assolutamente che i propri figli facessero uso di droghe, alcool e fumo.
MESSADI è accusato di concorso in detenzione di banconote contraffatte per avere fatto arrivare al porto di Cagliari 5.000 euro in banconote false, acquistati al prezzo di 1.000 euro, che avrebbe smerciato nelle operazioni di vendita della droga.
L’altra tratta emersa, quella Nigeria – Libia – Sassari, consentiva invece di far giungere in Italia giovani donne nigeriane da immettere nel circuito della prostituzione, anche a Sassari.
Nell’ambito delle attività tecniche sviluppate è stata individuata la presenza di una pericolosa compagine criminale di etnia nigeriana, avente carattere transnazionale e operante nella città di Sassari, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione, che ha promosso e finanziato il trasferimento in Italia di numerosi migranti. I soggetti facenti dell’organizzazione, tratti in arresto, sono TONY Sofia, nigeriana 32enne residente a Sassari, e EDOMWONYI Bridget Tina, nigeriana 36enne domiciliata in Alessandria; altri due individui sono ancora ricercati. La TONY si occupava di individuare le donne da immigrare clandestinamente in Italia e di finanziare il viaggio; l’OBASOHAN di finanziare la permanenza in Libia dei migranti in attesa della partenza e la EDOMWONYI di coordinare l’illecita attività di favoreggiamento e sfruttamento in Italia.
Per favorire l’immigrazione clandestina si avvalevano di soggetti dimoranti in Libia e Nigeria, inseriti nel traffico di esseri umani, come “Mama Vera” (nigeriana non identificata) con il compito di individuare in patria le giovani da avviare alla prostituzione e di anticipare il corrispettivo per il viaggio delle ragazze (150.000 naira per migrante, versate sul conto del traghettatore) che venivano affidate in Libia ad altro soggetto non identificato (tale “Frede”). Gli associati si occupavano anche di sovvenzionare la permanenza delle migranti custodite in ghetti nel campo libico: qui aspettavano anche molte settimane prima di essere imbarcate, costrette a subire la sofferenza della fame, del freddo, le pessime condizioni igieniche nonché le avance e le minacce dei loro carcerieri. Arrivate in Italia e sistemate in un centro di accoglienza in Campania, ricevevano dalle Maman nuove schede telefoniche, soldi, documenti d’identità falsi nonché indicazioni su come allontanarsi dal centro di accoglienza e prendere il traghetto Civitavecchia – Olbia. A questo punto le Maman davano loro istruzioni sulle attività che avrebbero dovuto svolgere per “riscattare” la propria libertà: procuravano loro una casa dove esercitare il meretricio e gli abiti “da lavoro”, davano consigli su come comportarsi con i clienti e le aiutavano, non parlando l’italiano, a trattare con i clienti.
L’operazione ARRUGA ha permesso finora di assicurare alla giustizia 8 soggetti, di cui 4 italiani (1 minorenne), arrestati in flagranza del reato di traffico di sostanze stupefacenti nel Lazio e in Sardegna; trarre in arresto in flagranza di reato uno scafista algerino mentre trasportava extracomunitari clandestini da Hannaba alle coste del Sulcis; eseguire 1 fermo di indiziato di delitto e 2 ordinanze di custodia cautelare a carico di 3 nigeriani, responsabili di traffico di sostanze stupefacenti; sequestrare 2,582 chilogrammi di eroina, 500 grammi di hashish, 54 grammi di marijuana, 5.020 euro di banconote contraffatte.