Adesso ci siamo resi conto tutti di cosa è la C2. O la Seconda Divisione; come l’ha ribattezzata Mario Macalli; il presidente di Lega Pro a cui ieri saranno fischiate le orecchie; come al procuratore federale Stefano Palazzi; protagonisti assoluti dei cori della Nord. “La C2 non la vogliamo” urla la curva: e; invece; C2 è e tocca anche abituarsi in fretta a una categoria dove il ritmo è almeno una marcia sotto la C1; la qualità e il gioco anche molto più inferiori. Impossibile accettarlo; specie quando si sa bene che è la più grande delle ingiustizie; e su oltre 40 partite sotto accusa una sola società ha pagato; l’Alessandria. Però così è stato deciso e qui si deve stare: il meno possibile; e per fare questo i primi 3 punti servono; ma non bastano. C’è il contenuto dei 90’ da cambiare: mettiamoci pure tutte le attenuanti; generiche e specifiche; anche l’incertezza sulla categoria; il fatto di non sapere; fino a 48 ore prima; se alla domenica sarebbe stata gara vera con il Renate o una amichevole con una squadra di Seconda o Terza Categoria.
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