Il Decreto Dignità approvato al Senato, contenente importanti norme sul lavoro e fortemente voluto dal Ministro Di Maio è legge.
L’approvazione della legge di conversione del DL n. 87/2018 è arrivata nel primo pomeriggio del 7 agosto scorso e nel corso della discussione in Senato non sono state inserite modifiche rispetto al testo previgente approvato dalla Camera dei deputati.
Il Decreto Di Maio, anche definito decreto lavoro o decreto disoccupazione dalle opposizioni è stato licenziato dal Governo lo scorso 2 luglio 2018. Fin dal suo licenziamento ha sollevato molte critiche e diverse prese di posizione anche dure al provvedimento, creato situazioni di grande frizione e imbarazzo tra le posizioni espresse dalla lega ,sostenitrice del provvedimento ,ed i suoi alleati di coalizione, del centro destra. Anche i Ds e le altre forze presenti in parlamento hanno tentato di modificarne il testo , in quanto secondo il loro avviso creerebbe più disoccupati, e molti problemi alle aziende .Le nuove regole sui contratti a tempo determinato infatti sono state l’aspetto più criticato del provvedimento ma le novità spaziano ben oltre.
Con gli emendamenti al Decreto Dignità il testo è stato notevolmente stravolto e sono numerose le novità introdotte al DL n. 87/2018 convertito in legge: si passa dalle misure in ambito fiscale a quelle sul lavoro.
La parte del leone è quella riguardante le modifiche in merito ai contratti a tempo determinato, causa appunto di numerose polemiche e querelle contro il Governo Lega e M5S.
È stato confermato fino al 2020 il bonus per le assunzioni di under 35, è stata approvata anche per il 2018 la possibilità di compensazione debiti-crediti verso la PA per professionisti ed imprese e novità si registrano anche in merito ai nuovi voucher per agricoltura e turismo.
Novità anche grazie all’emendamento sulla fattura elettronica, con l’esonero dall’obbligo di registrazione delle fatture; la proroga per il settore carburanti viene inglobata dal nuovo testo del Decreto Dignità.
Ecco di seguito schematicamente le principali novità contenute nel provvedimento.
Norme modificate riguardanti il lavoro:
Trasformazione automatica in contratto a tempo indeterminato per i contratti a termine superiori a 12 mesi senza causale.
Non si tratta dell’unica modifica introdotta perché, a seguito delle numerose polemiche circa gli effetti negativi delle nuove regole sui contratti a termine, è stato disposto un periodo transitorio.
I nuovi termini di durata (24 mesi), le regole sui rinnovi (che passano da 5 a 4) e l’obbligo di indicazione della causale per le proroghe di contratti superiori a 12 mesi si applicheranno a partire dal 31 ottobre 2018. Le aziende avranno a disposizione più tempo per adeguarsi alla nuova disciplina e per strutturare eventuali nuovi piani di assunzione.
Infine è confermato che l’incremento contributivo dello 0,5%, previsto per ciascun rinnovo di contratto a termine, non si applicherà per il lavoro domestico, quali colf e badanti.
Bonus assunzioni per giovani under 35 fino al 2020
Tra le novità in materia di lavoro introdotte dal Decreto Dignità una delle più rilevanti, che viaggia in parallelo con la stretta al lavoro a tempo determinato e all’obiettivo di contrastare il precariato, vi è la conferma del bonus per l’assunzione di giovani under 35 per i prossimi due anni.
Anche nel 2019 e nel 2020 i datori di lavoro privati che assumono giovani con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti avranno diritto all’esonero del 50% dei contributi previdenziali, ad esclusione di premi e contributi Inail, per un massimo di 36 mesi e 3.000 euro su base annua.
Il bonus spetterà per i soggetti che alla data della prima assunzione incentivata non sono stati occupati a tempo pieno con lo stesso o con un altro datore di lavoro. Non costituiscono limite alla fruizione del beneficio eventuali periodi di apprendistato svolti presso un altro datore di lavoro.
Si tratta, a ben vedere, del già esistente bonus assunzioni introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 che tuttavia a partire dal prossimo anno sarebbe stato rivolto soltanto alle assunzioni di under 30.
Nuovi voucher: regole meno rigide in agricoltura e nel turismo
Tra le critiche mosse al Governo è la CGIL a puntare il dito contro l’ammorbidimento delle regole per l’utilizzo dei voucher in agricoltura e nel turismo.
Un chiarimento iniziale è necessario: non sono stati reintrodotti i vecchi buoni lavoro INPS ma è stata modificata la disciplina relativa a PrestO, il contratto di prestazione occasionale che dal 2017 è stato introdotto proprio per sostituire i voucher.
I nuovi voucher in agricoltura e nel turismo potranno essere utilizzati per un arco temporale di 10 giorni dalla loro emissione dalle imprese agricole e dalle strutture ricettive con non più di 8 dipendenti (per gli altri settore è 5 il limite di dipendenti).
I lavoratori dovranno essere pagati entro il termine di 15 giorni dallo svolgimento della prestazione lavorativa. In tal caso il prestatore dovrà riscuotere gli importi dovuti presso gli uffici postali generando e presentando il mancato di autorizzazione di pagamento emesso dalla piattaforma informatica dell’INPS.
Le novità fiscali del Decreto Dignità approvato in via definitiva:
Le novità introdotte dal DL n. 87/2018 abbracciano anche la normativa fiscale e, a tal proposito, si segnalano due importanti modifiche approvate in via definitiva dal Parlamento:
la prima riguarda la possibilità di beneficiare della compensazione delle cartelle esattoriali affidate fino al 31 dicembre 2017 con i crediti vantati nei confronti della PA anche nel 2018;
la seconda riguarda l’esonero dalla tenuta dei registri IVA per i soggetti obbligati alla fatturazione elettronica che, si ricorda, sarà obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2019.
È stato inoltre inclusa all’interno del testo del Decreto Dignità anche la proroga della fattura elettronica carburanti, differita dal 1° luglio 2018 al 1° gennaio 2019.
Michele Minardi