Matteo Donati rialza prepotentemente la testa nella classifica del tennis mondiale, aggiornata come sempre di lunedì: ora è numero 171, a -12 dal suo ‘best ranking, quel 159 del 27 luglio 2015 ora più che mai a portata di mano, visto che fino a settembre-ottobre il tennista alessandrino non avrà più punti da scalare. E questo grazie alla seconda finale in 15 giorni dopo due anni di ‘astinenza’: quella di Vicenza, persa 64 al terzo col boliviano Dellien, e quella di ieri in Sicilia. In mezzo il torneo di Poznan (Polonia) con un solo turno vinto. Ora riposo, allenamento e Londra per le qualificazioni di Wimbledon.
E’ la seconda volta che il 23enne Matteo approda alla finale del Challenger di Caltanissetta (montepremi 150.000 $ + H) ed è la seconda volta che perde in finale: nel 2016 fu sconfitto dal connazionale Lorenzi al tie-break del terzo set, ieri ha ceduto al 21enne spagnolo Munar 62 76 (2), che lo ha messo in difficoltà con la prima di servizio, cui Donati faticava a rispondere. Eppure nel secondo set Matteo ha avuto a disposizione
5 set-ball (uno sul 5-4, quattro sul 6-5) con la possibilità di portare il match al set decisivo. E’ andata male, ma il risultato resta e lo porta in alto, al n. 171 ATP, e a superare la soglia dei 300.000 $ di ‘prize money’ (premi vinti) in carriera: esattamente 304.555 $.
IL CAMMINO – Piuttosto fortunato a Caltanissetta, ma ogni tanto ci vuole dopo tanti mesi persi per infortunio. Ha iniziato battendo il norvegese Ruud 76(8) 75 ed è approdato in semifinale quasi senza giocare: dopo il ritiro negli ottavi del serbo Zekic, afflitto da mal di schiena, nei quarti Matteo ha vinto 62 il primo set con l’italiano Giannessi, poi uscito dal campo per un dolore al braccio. In semifinale l’impresa col magiaro Balasz, rimontando da 60 42 fino al finale 06 64 64. Poi la sconfitta in finale 62 76(2) con lo spagnolo Munar.
LA CLASSIFICA – L’incremento dall’inizio dell’anno è stato notevole: al 1° gennaio Donati era al n. 267, quindi il salto in avanti è stato di ben 96 posizioni; ma negli ultimi 15 giorni, con le due finali di Vicenza e Caltanissetta, Matteo è salito di 65 posti.
Il n. 171 ATP attuale lo colloca sempre più stabilmente al terzo posto ‘all time’ dei tennisti alessandrini, già suo col n. 159 di tre anni fa. Davanti a lui solo i lontanissimi Barazzutti (best ranking n.7) e Caratti (n. 26), ma dietro di lui gli storici Lombardi
(n. 221), Beraldo (n. 354) e Canessa (n. 579).