L’unica (e l’ultima) modifica rispetto al progetto originale è anche quella che farà più discutere. Perché, se le previsioni di Rfi saranno corrette, a partire dal 2022 (data prevista di ultimazione dei lavori) i treni merci che potranno usufruire Terzo Valico, lungo la linea di collegamento tra la Liguria e la Lombardia, da Genova a Milano, dovranno comunque percorrere in parte la linea attuale, che prevede il passaggio dalla stazione di Novi Ligure. Molti cittadini restano scettici, altri sono già sul piede di guerra, in quanto certi e consapevoli che questa prospettiva – dovuta all’eliminazione dello shunt (la “discussa” bretella ferroviaria che avrebbe dirottato i treni ai margini del “centro”) – porterà più rumore ed inquinamento acustico alla città. In questo modo, comunque, va registrato un risparmio alla voce “chilometraggio” (rispetto al progetto redatto in origine, ci sono sette chilometri in meno, che non andranno “sottratti” ad un terreno agricolo) e perfino dal punto di vista economico, visto che dal bilancio spariscono 42 milioni di euro a fronte dei 6,2 miliardi totali. Restando su questo “tema”, quasi come regalo di Natale anticipato, il Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica, ha stanziato per gli ultimi due lotti un importo pari a 2,4 miliardi di euro per il completamento della nuova linea.
Luca Piana