“Chiediamo alla Regione Liguria di sospendere la firma del rinnovo del Contratto di Servizio con Trenitalia: occorre un congruo periodo di riflessione per ridefinire, in accordo con le proposte di Comitati e Associazioni, il futuro del trasporto ferroviario in Liguria e i contenuti del nuovo contratto di servizio”. Con queste parole i comitati dei pendolari (Pendolari valle Stura ed Orba, Pendolari Levante Ligure, Comitato Cinque Terre, Pendolari Savona-Genova, WWF-Italia Liguria) prendono posizione su questa “trattativa” tra le parti, che mette di fronte la Giunta Toti all’azienda nazionale attualmente in carica. “Non è solamente questione di gestione inadeguata dell’emergenza – rincarano la dose i membri delle varie associazioni, in una nota congiunta -: è un problema di assenza di sufficienti garanzie anche per quel che riguarda la gestione quotidiana ordinaria, ed è un problema di mancanza di prospettive per il futuro”.
Di seguito alleghiamo un prospetto, sempre relativo alla documentazione dei pendolari, in attesa di una replica o che, nelle prossime settimane, la Regione Liguria o Trenitalia decidano di prendere posizione.
Sul versante dell’emergenza:
“piani neve” e “gelo” e piani per ogni situazione di blocco delle linee – come successo di recente nel Levante e questa estate sulla linea Genova-Acqui Terme – vengano sottoposti alla valutazione degli utenti. Questo sia per quel che riguarda l’aspetto logistico (manutenzione, mezzi sostitutivi) che per quello dell’informazione, anch’essa sovente inadeguata e ancora più insufficiente nei fine settimana, con l’adozione di penali stringenti e severe in caso di inadempienza a carico dell’impresa ferroviaria fornitrice del servizio, responsabile dei disservizi in quanto titolare del contratto.
Sul versante del servizio ordinario e delle prospettive per il futuro:
Un programma di esercizio implementato rispetto a quello attuale, per fornire un servizio adeguato a tutte le
tratte e linee della regione;
Riduzione dei tempi di percorrenza a parità di fermate rispetto agli standard attuali, e verifica rigorosa da parte
della regione sugli orari offerti dall’impresa ferroviaria;
Controlli e monitoraggi da ripensare radicalmente, effettuati in piena autonomia della regione, ispirandosi a
“buone pratiche” già in atto in altre regioni;
Penali e parametri delle stesse anch’esse da ripensare;
Interventi sulle infrastrutture in funzione del reale miglioramento delle prestazioni e capacità delle linee, in
coerenza con obiettivi di miglioramento quantitativo e qualitativo del servizio;
Rinnovo del materiale rotabile ai fini di un miglior servizio per l’utenza, non come vincolo a cui subordinare ogni
altro intervento;
Investimenti stabiliti nel contratto sottoposti a verifica, e sottoposti a penali se non effettuati o effettuati in modo
non idoneo;
Politica tariffaria concordata con l’utenza ed in funzione di una migliore offerta per differenti tipologie di utenti,
nell’ambito di una reale integrazione tariffaria e modale su scala regionale.
Luca Piana