Peccato per chi non c’era. Uno spettacolo così Alessandria non l’ha mai visto. Ne hanno goduto solo un migliaio di spettatori, quelli presenti sugli spalti del rinnovato stadio ‘Moccagatta’, più una trentina di ‘spettatori da balcone’, quelli appollaiati là, su poggioli
e finestre dei palazzi vicini. Poi se ne faranno un’idea quelli che vedranno le foto o le immagini dei servizi giornalistici, ma non sarà la stessa cosa che esserci stati.
Si può capire che i risultati sportivi negativi di questo periodo non siano stimolanti, ma come hanno spiegato patron Di Masi e il sindaco Cuttica “…il Moccagatta restaurato è un monumento recuperato per la città, non solo un impianto sportivo, ed è la casa sportiva degli alessandrini…”.
Grande spettacolo, dunque, degno, con le debite proporzioni, di una cerimonia olimpica. Questo lo dico per il livello dello spettacolo, dall’impianto audio a quello luci, dalle scelte musicali alle esibizioni degli artisti, tutto scelto con oculatezza per ‘cadenzare’ le tappe della storia dello stadio ‘Moccagatta‘, raccontato in prima persona dalla voce di Nicola Roggero, giornalista SKY, che dialogava a distanza col collega Fabio Caressa.
Uno spettacolo emozionante, che ha toccato le corde del sentimento (per chi le ha, ovvio) presentando campioni del passato come Melideo, Reja e Artico, condito dalla professionalità di tutti i protagonisti dello spettacolo e dal coinvolgente trasporto del presidente Luca Di Masi, che ha raccontato sé stesso dentro ‘la passione per i Grigi’.
E il gran finale con i fuochi d’artificio è stato la degna conclusione della serata: tutto partiva dalla Curva Nord, la sede dell’anima del tifo, accompagnando per una decina di minuti la sorpresa dei presenti. Fuochi d’artificio così Alessandria non li aveva mai visti, in nessuna Capodanno, con nessun sindaco. Peccato per chi non c’era.