NOVI LIGURE – I primi a muoversi, in tal senso, sono stati i sindaci dell’Unione Montana dal Tobbio al Colma, decisamente preoccupati dall’escalation di furti registrati nei mesi scorsi. “Come ente – spiegano i primi cittadini di tredici Comuni collocati tra l’Acquese e il confine con la Liguria, capeggiati da Franco Ravera, fascia tricolore di Belforte Monferrato – provvederemo a stanziare un fondo per l’acquisto e l’installazione di sei telecamere nelle strade provinciali di collegamento tra i paesi vicini”. Insomma, ci sarà un “occhio” elettronico a Molare, all’altezza del ponte posto all’ingresso del paese (per gli automobilisti provenienti da Ovada). Ma anche tra Belforte e Tagliolo Monferrato, dove poche settimane fa c’è stato uno spettacolare inseguimento tra due ricercati e le forze dell’ordine, e nel tratto fra Cremolino e Acqui Terme. Il tutto senza dimenticare la vigilanza “cittadina”, con budget e impegno di spesa disposto dai singoli Comuni. A Novi Ligure la proposta è già stata tracciata, anche se prima bisognerà fare i conti proprio con il bilancio. Ma l’aggressione ad un’infermiera dello scorso agosto, nella centralissima Piazza Berlinguer, ha riacceso la polemica. E sono proprio le aree limitrofe al centro storico e a quello abitato ad essere coinvolte nel progetto. Un piano che coinvolge anche la sicurezza stradale, in particolar modo a Ovada e Basaluzzo, dove i Velo Ok sono stati “riciclati” in più occasioni come veri e propri autovelox.
Luca Piana