L’aveva detto, Cristian Stellini, che avrebbe cambiato molti uomini nella gara di Siena (finita 0-0), ma così come è stato non lo immaginava nessuno. Squadra rivoluzionata, restando ancorati al 3-5-2, idea di stampo ‘Contiano’, con variazioni inaspettate.
Scontati Agazzi in porta e il trio Casasola-Gozzi-Piccolo in difesa, le novità sono arrivate soprattutto da centrocampo in avanti: Nicco esterno destro e Celjak quinto a sinistra (abbastanza improponibile), Ranieri centrale con Branca e Bellomo mezzali a piede invertito, Bunino e Fischnaller punte.
Squadra ‘leggerina’ all’apparenza, ma molto dinamica. Dopo una decina di minuti di assestamento ha mostrato buone cose, con qualche tentativo da fuori, qualche rischio, un’occasione da gol (Bunino di testa su cross di Branca, parato) e un contropiede nel finale di tempo con l’ex Bunino che porta palla e tenta il tiro, alto, invece di servire due compagni smarcati. Discreta la prova di Ranieri, giovane regista che gioca di prima, attivo Bellomo finché ha fiato, confusionario Celjak, combattivi Nicco, Branca e Bunino, impalpabile Fischnaller.
Nella ripresa stesse formazioni dell’inizio e Alessandria più intraprendente: una punizione di Branca da sinistra costringe il portiere Pane a smanacciare fuori, poi qualche incertezza difensiva crea problemi. Una volta si sbroglia una mischia, la seconda è Agazzi che vola a togliere dall’incrocio una punizione di Neglia. Poi Stellini prova a vincerla coi cambi: Sestu e Gonzalez entrano per Bellomo e ‘Fisch’ e la squadra si mette 3-4-3, poi Gazzi per Ranieri, quindi palla-gol per i Grigi, ma sul cross del ‘Puci’ Bunino gira alto di testa. Nel finale entrano Marconi e Pastore per Bunino e Celjak, il Siena ci prova ma non crea pericoli, l’Alessandria invece tenta con Gonzalez, che tira in bocca al portiere.
Complessivamente lo 0-0 è giusto, ottenuto sul campo di una capolista che è parsa tale più per contingenze di calendario che per valori, però l’Alessandria, alla quinta giornata, è ancora un cantiere aperto e il gol fatica ad arrivare, come la vittoria. Il migliore è stato Casasola, mentre Celjak è apparso in grande difficoltà sulla fascia sinistra. Fanno pensare le scelte di Stellini (espulso per proteste) che dopo la sconfitta col Livorno parlò di “aver sbagliato gli uomini”, e poi a Siena ha ‘panchinato’ i vecchi del centrocampo e dell’attacco. Intanto la classifica piange: 3 punti sono davvero pochini, per chi ha ambizioni di vertice. Però il calcio è strano…