Ritornano le specialità enogastronomiche ad Asti e Acqui Terme. Entrambi le città si preparano ad ospitare migliaia di persone provenienti dal Piemonte e Liguria.
La piazza del Campo del Palio ospiterò la Sagra delle Sagre aperto al pubblico sabato 9 settembre dalle 18.30 alle 23.30 (solo i dolci verranno serviti fino alle 24.00) e domenica 10 settembre dalle 11.30 alle 22.00. I piatti sono più di 80, divisi tra antipasti, primi, secondi e dolci. Agnolotti, risotti, tagliatelle e polente negli abbinamenti più vari. I grandi secondi della tradizioni monferrina: bolliti, fritto misto, bagna cauda e tanti piatti ormai scomparsi dal menu dei ristoranti: come la “puccia” (soffice polenta sciolta nel minestrone di fagioli e condita con burro e formaggio) o il “baciuà”, lo zampino di maiale lessato, aromatizzato nell’aceto e fritto. Le proposte dolci sono normalmente più di trenta: dalle creme ai biscotti, dal bunet alle torte “alla moda di un tempo”. Domenica sarà occasione per la Sfilata delle contadinerie lungo le vie del centro storico, dal mattino alla sera. S’inizia di prima mattina con la sfilata storica nelle vie cittadine animata da 3000 figuranti in costumi d’epoca, a piedi, sui carri trainati dai buoi piuttosto che dai roboanti trattori “a testa calda”. Ogni paese, con la sua pro loco, mette in scena il lavoro nei campi, i mestieri, le feste contadine e i riti religiosi, dalla vendemmia al battesimo, dalla battitura del grano alla festa di leva.
Nel centro di Acqui Terme, presso l’isola pedonale, dalle 16 di sabato 9 alle 24 di domenica 10 settembre 2017 si svolge la tradizionale Festa delle Feste. I piatti saranno più di 60 cucinati dai volontari delle 30 sono Pro Loco che affolleranno il centro e con loro ci sarà anche l’Associazione Alpini di Acqui Terme che per l’occasione offrirà al pubblico chicche verdi al Castelmagno e bavarese alla pesca settembrina. «Vorrei sottolineare il fatto – spiega Lino Malfatto, presidente della pro loco acquese, organizzatrice della manifestazione – che quest’anno abbiamo pensato anche a chi ha problemi di alimentazione. In particolare per chi è celiaco. Presso lo stand degli Alpini infatti si potranno gustare gnocchi al Castelmagno e rucola, sformato di zucchine con concassè di pomodoro fresco». Acqui Terme proporrà la famosa zuppa di ceci, le acquesine (una specie di ravioli fritti) e gli spiedini alla frutta ricoperti di cioccolato, Arzello le friciule d’Arsé ambutia, Bistagno con il risotto al capriolo, Carentino con i peperoni in bagna cauda e gnocchi di salsiccia o pesto e Casal Cermelli con la porchetta allo spiedo e la torta di mandorle. Poi ci sono Castelletto d’Erro con le tagliatelle ai funghi, Castel Nuovo Bormida con bruschette e crepes alla nocciola, Cavatore con i funghi fritti, Ciglione le frittelle dolci e salate, Cimaferle con filetto baciato e giuncata al formaggio, Cremolino con il coniglio alla cremolinese, Denice con gli agnolotti al Castelmagno, Masio e Abazia subrich (frittatine alle verdure), cipofricc (frittatine alle cipolle) e salame dolce, Melazzo con gli spaghetti con lo stoccafisso, Montaldo Bormida con la farinata, Montechiaro con i panini con le acciughe, Morbello con l’arrosto di cinghiale, la torta alle castagne e quella di nocciole, Moretti di Ponzone la pasta con fagioli, Morsasco con i ravioli, Orsara Bormida trippa con la “buseca e fasoi”, Ovrano con le focaccine proposte con salumi, formaggio o nutella, Pareto con la rosticciata, Ponti la polenta con cinghiale, Rivalta Bormida parmigiana rivaltese alle zucchine e formagetta con mostarda di zucchine, Sezzadio con le polpette fritte e papatine, Strevi con lo zabaione al moscato, Trisobbio con piadine di polenta farcita e Visone con lo stinco e il calzone fritto.
Giancarlo Perazzi