Dentro o fuori. Non c’è scampo. O si va in finale a giocarsi la promozione in B, o si va a casa. I rimpianti sono tanti, ma a questo punto fanno male e basta. Domani a Firenze, stadio ‘A. Franchi’, ore 20.45, si gioca Alessandria-Reggiana, seconda semifinale playoff, sapendo già il nome dell’avversario in finale (sabato ore 18, stesso stadio).
E chi ci arriverà avrà 1 giorno di riposo in meno, che a questo punto della stagione pesa parecchio; però si sapeva da prima, perché quando ci si iscrive al campionato si firma e si accetta il regolamento. Il fatto è che i grigi pensavano alla promozione diretta e che i playoff fossero roba d’altri.
Nel frattempo la “macchina da guerra” dell’ufficio commerciale continua a fare risultato: dopo Santero 958, sulle maglie già col Lecce, in semifinale ci sarà un nuovo sponsor sui pantaloncini, BADEDAS.
La Reggiana è un avversario storico dei mandrogni: 41 precedenti, con 17 vittorie grigie, 13 granata e 11 pareggi, 70 gol piemontesi e 41 emiliani. Numeri favorevoli, per quel che conta. L’ultima vittoria alessandrina (3-2 in trasferta) è vecchia, perché risale al 10 dicembre 2000. Da allora due pareggi e tre vittorie granata (dati Museo Grigio).
Ma la sconfitta che brucia di più è certamente il 2-1 del 26 giugno 1975, spareggio di San Siro per restare in serie B. Da allora l’Alessandria non è più uscita dalla terza serie, finendo anche più in basso, mentre la Reggiana, anch’essa con alti e bassi, ha giocato 8 tornei cadetti e 3 in serie A. Nel complesso sono 16 anni e mezzo che l’Alessandria non batte la Reggiana e 42 che non vede la serie B. Un po’ troppo, forse……
Domani sarà 4-3-1-2, che mister Leonardo Menichini (subentrato dalla 23^ giornata a Leonardo Colucci) ha utilizzato spesso, alternandolo col 4-4-2 e, all’occorrenza, col 3-5-2. I punti di forza sono all’attacco, dove le punte Cesarini, Guidone, Marchi e il trequartista Sbaffo portano pericoli costanti, però la difesa qualcosa lascia passare: nelle cinque gare di playoff ha subito 6 reti, restando imbattuta solo a Castellammare di Stabia (0-0). Dovendo fare a meno dello squalificato Sabotic, Menichini farà di necessità virtù, probabilmente accentrando Spanò a fare il centrale in difesa, arretrando Ghiringhelli a terzino destro e inserendo Bovo a fianco di Genevier e Carlini, mentre in attacco c’è il dubbio sulla spalla dell’intoccabile Cesarini. Cinque i diffidati.
In casa Alessandria si ostenta e si predica tranquillità, e la situazione sembra tale davvero. In effetti, dall’arrivo del nuovo ds Sensibile, giocatori e dirigenti sono stati al riparo dai giornalisti, lasciando il compito di comunicare allo stesso ds e al tecnico Pillon. Buona scelta, finora, però per la B mancano due gare. Con il rientro di Cazzola dalla squalifica sono tutti disponibili e convocati, e il tecnico veneto è felice di avere ampia scelta, anche se la formazione sarà più o meno quella (4-4-2) che ha superato il Lecce. L’unica preoccupazione sono le condizioni di Gonzalez, così giù di forma da essere il peggiore in campo con i salentini sia all’andata che al ritorno. Dicono che stia meglio, e se solo avesse recuperato un po’ di condizione sarebbe in grado di fare 3-4 giocate da poter decidere la gara. Dopo la rifinitura di stamattina e il pranzo, la squadra viaggia verso la Toscana, dove pernotterà in attesa della semifinale. Nella mattinata di domani è prevista una ‘sgambatura’ col ripasso degli ultimi dettagli. I diffidati, quindi a rischio finale se ammoniti, sono 7. Probabile formazione: Vannucchi; Celjak, Gozzi, Piccolo, Manfrin; Marras, Cazzola, Branca, Nicco; Gonzalez, Bocalon.
A dirigere la gara è stato chiamato Fabio Piscopo (IM), coadiuvato dagli assistenti Valerio Vecchi (Lamezia T.) e Marco Scatragli (AR) e dal 4° ufficiale Pierantonio Perotti (Legnano).