La sede dell’Associazione Cultura e Sviluppo ha ospitato, dall’11 al 24 maggio, la mostra fotografica “Exodos”, promossa dalla Regione Piemonte, nell’ambito di un progetto che la integra e mette a disposizione altri strumenti: il catalogo ( che oltre alle foto, comprende anche testi di analisi, un glossario di riferimento, ecc.) , la webserie “Passaggi”, il video sulla mostra, la proiezione del documentario Dust, la seconda vita con i suoi registi, l’incontro con i fotoreporter autori.
La mostra, organizzata da Acsal in collaborazione con Ics Onlus, racconta storie di persone, arrivi ed inclusione, attraverso fughe, abbandoni, paure. Vicende documentate da dodici fotoreporter torinesi indipendenti attraverso quaranta immagini che sono il frutto dei loro viaggi nei paesi di partenza, di sosta e di arrivo e che sono state organizzate in un racconto collettivo che interroga le coscienze e chiede di non dimenticare uno dei fenomeni più drammatici della contemporaneità.
Durante l’inaugurazione – pensata come interconnessa alla conferenza “Rifondare l’Europa insieme a profughi e migranti” (con G. Viale e P. Khouma) che l’ha seguita – l’Assessore regionale Monica Cerutti ha evidenziato la valenza culturale della mostra e l’impatto comunicativo forte delle immagini, importanti strumenti per promuovere consapevolezza della complessità del fenomeno migratorio e per gestire le paure diffuse che non sono da demonizzare. A questo obiettivo mira anche la webserie Passaggi. Quando gli stranieri fanno integrazione, presentata dalla giornalista Carolina Lucchesini, che ne è stata autrice insieme a Simona Carnino.
Rosmina Raiteri di Ics Onlus, coordinando la serata, ha espresso apprezzamento per la scelta politica della Regione Piemonte che, con questa iniziativa, dimostra da quale parte sta, come richiede il fenomeno delle migrazioni che, per la sua essenza e le sue caratteristiche, non consente la neutralità.
La mostra ci offre un’occasione importante per fare un esame della realtà, a partire dal presupposto che la globalizzazione non si può fermare, le migrazioni non si possono fermare, neanche con i muri, ma si possono governare. Nelle foto vediamo l’effetto, la conseguenza delle politiche sulle migrazioni.
Le visite
Oltre al pubblico numeroso che frequenta abitualmente l’ Associazione e ad altre persone, hanno fruito della mostra anche gruppi di rifugiati, alunni di scuola media inferiore e superiore e della scuola di italiano Welcome per stranieri, attraverso visite guidate che comprendevano anche le proiezioni video e, in alcuni casi, l’incontro con un testimone rifugiato. Riconoscendo le proprie storie nelle foto ( in un caso anche un amico), i rifugiati si sono sentiti quasi sempre valorizzati, alcuni di loro hanno avuto difficoltà a reggere l’evocazione delle sofferenze vissute durante i loro viaggi.
Per gli alunni di scuola media, la visita alla mostra e l’incontro con due rifugiati del nostro territorio ( uno di Alessandria e uno di Asti) hanno costituito elementi di forte interesse e scoperta che troveranno continuazione e sviluppo in altre attivitò. Si tratterà della documentazione dell’evento in un numero del giornalino di scuola, per la classe 3.a C della scuola media Cavour di Alessandria e di un percorso didattico sulle migrazioni in fase di progettazione , per il prossimo anno scolastico delle classi seconde AF e CF dell’Istituto Saluzzo.
Il documentario Dust, la seconda vita
A integrare l’esame di realtà ha fortemente contribuito la proiezione del documentario Dust, con la presenza del regista Stefano Tallia che lo ha realizzato insieme a Stefano Rogliatti andando a raccogliere le testimonianze degli ospiti dei campi profughi, prevalentemente siriani ed irakeni nel Kurdistan iracheno, dove 1 milione di rifugiati su 5 milioni di abitanti vivono in condizioni terribili. Si tratta di un’esperienza di giornalismo di impegno realizzata nel giugno 2016, con un progetto autofinanziato per raccontare cosa succede quando la guerra irrompe nella vita delle persone che sino ad allora hanno avuto un’esistenza quasi normale. All’incontro ha partecipato anche Antonio Olivieri, presidente dell’Associazione Verso il Kurdistan, con una testimonianza video documentata degli interventi dell’Associazione.
L’incontro con i fotoreporter
Sono intervenuti tre dei dodici foreporter autori ed hanno raccontato come è nata la mostra: da una pronta attenzione e disponibilità dell’assessore Cerutti alla loro proposta di organizzare nel racconto collettivo di una mostra le immagini da loro scattate. Il risultato è stato quello di un’esposizione che si è posta l’obiettivo di mostrare “il volto umano” della crisi dei migranti, fornendo anche il punto di vista sfaccettato e multiforme di tanti autori. Obiettivo raggiunto, secondo gli organizzatori, considerando l’attenzione, l’interesse, lo stupore e l’indignazione suscitati nei visitatori.
La mostra è itinerante, a disposizione di chi la richiede, ed alcune delle prossime tappe del suo viaggio nel 2017 saranno: Domodossola, S. Raffaele Cimena(To), Rossana (Cn), Campus L. Einaudi Università di Torino, Costigliole d’Asti, Cagliari. E’ già prenotata in altri luoghi per il 2018.
Gli organizzatori alessandrini dell’iniziativa rivolgono un sincero ringraziamento per l’importante opportunità offerta all’assessore Cerutti, a tutti gli ospiti intervenuti e al funzionario Claudio Zingarelli, che ha contribuito con il suo lavoro – prezioso, puntuale e invisibile al pubblico – di allestimento dell’esposizione e di predisposizione di tutti gli eventi collegati.
Barbara Rossi