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A Pasqua l’Italia “mette in scena” oltre tremila rappresentazioni viventi. Da Nord a Sud è un susseguirsi di processioni, riti religiosi, feste popolari, rappresentazioni sacre, sagre e tradizioni folcloristiche. Interi Paesi scendono in piazza, durante la Settimama Santa, per celebrare e commemorare il dramma sacro della Morte e della Resurrezione di Cristo.

La notte del Venerdì Santo le strade si illuminano di fiaccole e vengono solcate da affollate processioni: talvolta i penitenti sono a piedi scalzi o in catene per rendere più difficili e faticosi i percorsi della redenzione. La Domenica di Pasqua esplode l’elemento gioioso che si manifesta nel volo della colombe, nello scoppio di mortaretti e fuochi d’artificio, nelle grida esultanti dei fedeli, nel primo sole caldo della stagione.

La Domenica, dopo il lungo periodo di Quaresima che prevede la moderazione alimentare, si consuma il pranzo pasquale e si distribuiscono uova e dolci a forma di colomba. L’uovo, uno dei simboli della Pasqua, è anche il simbolo della vita ed è presente in molte antiche culture. Si dice che i primi ad usare l’uovo come oggetto beneaugurante siano stati i Persiani che festeggiavano l’arrivo della primavera con lo scambio di uova di gallina. In Occidente questa usanza risale al 1776, quando il capo dell’abbazia di St. Germain-des-Pres donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dopo la seconda Crociata, prodotti delle sue terre, incluse uova in gran quantità. L’uso di regalare uova a Pasqua è collegato al significato della Pasqua come la festa della primavera, della fecondità e del rifiorire della natura. L’uovo e simbolo della vita che si rinnova e auspicio di fecondità.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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