Pasqua dolcissima per la Cremonese, amarissima per l’Alessandria.
Contava solo vincere, i grigiorossi lo hanno fatto (1-0 a Prato, 21’Porcari) e i grigi no.
Certo fa effetto vedere la classifica, con l’Alessandria al 2° posto del girone A di Lega Pro dopo 35 partite e quasi 8 mesi di dominio, ma è la realtà. Adesso vincere è sempre l’unica cosa che conta, ma se i lombardi lo fanno vanno dritti in serie B, mentre i piemontesi devono farlo per stare lì, in agguato, aspettando un passo falso degli avversari.
Non è ancora finito questo appassionante testa-a-testa, però è chiaro che ora ‘il mazzo in mano’ ce l’ha la Cremonese: se non sbaglia è promossa, mentre l’Alessandria può solo ‘fare la conta’ delle occasioni perdute.
Certo il rendimento dei grigi nel mese di aprile è sconcertante: 5 punti in 4 partite, mentre la Cremonese ne ha fatti 12, passando da -6 a +1 nel giro di 13 giorni. Anche questo fa male, la velocità del ribaltone, che lascia senza fiato e senza la possibilità di metabolizzare il tutto in modo adeguato. Ora dominano la delusione e l’amarezza ovunque: società, giocatori, tifosi. C’è chi si chiude in sé stesso e non parla, c’è chi cerca il colpevole, chi straparla, chi accusa, chi cerca di spiegare…. E c’è un po’ di tempo, perché si gioca sabato 22.
La soluzione, forse, sta nei simboli della Pasqua cristiana. Nell’uovo la Cremonese ha trovato a sorpresa il primato, grazie agli errori dell’avversario, e nella colomba l’Alessandria e gli alessandrini possono trovare la pace e la serenità per assorbire il colpo e proseguire, perché non è ancora finita. E poi ci saranno i playoff, un’altra chance per la B.