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In programmazione al Cinema Macalle’ di Castelceriolo in questo fine settimana Il viaggio di Nick Hamm, regista originario di Belfast, nell’Irlanda del Nord, ricostruisce per la prima volta la cronaca dello storico incontro – all’interno di una Mercedes lungo il tragitto dalla città universitaria di St. Andrews all’aeroporto di Edimburgo, in Scozia, nel 2006 – tra due leader contrapposti: l’anziano pastore presbiteriano Ian Paisley (Timothy Spall), capo del Partito Unionista Democratico, e Martin McGuinnes, attivista cattolico del Sinn Féin, il movimento indipendentista irlandese. Da questo viaggio irripetibile e tormentato, dal dialogo difficile e complesso tra i due nemici storici, nasce una certezza di pace sofferta ma reale, nata nel contesto di un approccio privato reso pubblico dalla presenza di strumenti di controllo invisibili ma efficaci. Hamm descrive con intensità e precisione le diverse fasi del viaggio e dell’evoluzione di un rapporto umano che non si trasformerà mai in autentica occasione d’amicizia, eppure dall’importanza capitale, attraverso i volti, gli sguardi, i gesti densi e verosimili dei due bravissimi attori protagonisti. Un film godibile, a tratti leggero, ma intelligente.

Marco Andreoli (Andrea Pisani) è un giovane professore di italiano in un liceo romano che si trova sotto consiglio disciplinare per aver abbandonato la sua classe (la quinta H) poco prima della prova di maturità. I suoi alunni, però, lo rivogliono con loro, per affrontare l’esame e raccontare la loro verità su di un mondo scolastico che isola e rifiuta ogni forma di diversità, non permettendo ai giovani che le sono affidati di crescere davvero. Guido Chiesa (Il partigiano Johnny), passato negli ultimi anni – dopo gli esordi impegnati a livello sociale e civile) a raccontare storie meno drammatiche, si cimenta con Classe Z nel già ampiamente sfruttato filone scolastico, forse con eccessivo disimpegno: non è facile raccontare il già raccontato e messo in scena, traendone spunti originali, così come l’approfondire temi delicati quali la dispersione e la discriminazione all’interno delle aule di scuola. Il film, secondo il regista, si colloca «ad altezza di ragazzi e parla attraverso il punto di vista degli studenti e non dei docenti o dei genitori. Il portale “Scuola Zoo” e le mie figlie, che mi raccontano come la scuola le stimola poco, sono le fonti da cui ho attinto di più». E riguardo le giovani generazioni aggiunge: «Stanno tutti in rete ma in realtà sono soli, quello che fa il professore del mio film è guardare in faccia ognuno di loro, scoprendo ciò che nessuno ha mai visto, e creare un gruppo; la missione del cinema di oggi deve essere quella di farsi ascoltare dai giovani che frequentano le sale sempre di meno».

La verità, vi spiego, sull’amore, di Max Croci, è tratto dall’omonimo libro di Enrica Tesio e sulla sua esperienza di curatrice del blog TiAsmo, dove veniva raccontata giorno per giorno, come in una sorta di diario per il web, l’esperienza dell’abbandono coniugale. Dora (Ambra Angiolini) entra in una profonda crisi esistenziale e sentimentale dopo che il marito Davide (Massimo Poggio) lascia la famiglia – e i due figli piccoli, Pietro e Anna – in maniera del tutto repentina. Nel percorso di riappropriazione della propria vita le viene offerto aiuto dall’amica Sara (Carolina Crescentini), oltre che da Simone, uno strambo ma amichevole baby-sitter.     La storia viene raccontata in voice off dalla stessa Dora: il plot del film è divertente, il ritmo veloce, a tratti un po’ troppo coincidente con quello di un videoclip. Alcuni dialoghi e battute risultano superficiali, certi personaggi piatti e stereotipati, più simili a macchiette: Sara, la stessa Dora, cui la recitazione della Angiolini non riesce a regalare spessore. La verità, vi spiego, sull’amore è, in parte, un’occasione mancata per raccontare sul serio e con senso della prospettiva lo sfaccettato mondo dei sentimenti, declinati fuori e dentro il matrimonio e la famiglia, senza quella retorica che rischia ogni volta di emergere in narrazioni come questa.

Barbara Rossi

       

 

 

 

 

 

 

 

La verità, vi spiego, sull’amore

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