Giovedì 2 marzo 2017 presso gli uffici del settore Tutela delle Acque della Regione Piemonte si è riunito il tavolo tecnico convocato dalla Regione su richiesta dell’ATO6 Alessandrino, in seguito all’istanza dei 25 Comuni afferenti la Convenzione per la gestione associata di funzioni relative alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente e delle risorse idriche, che hanno chiesto la revisione della perimetrazione delle aree di ricarica approvata con Determinazione del Dirigente Settore Acque n. 268 del 21 luglio 2016.
Al tavolo tecnico, punto di arrivo di un percorso iniziato il 9 novembre scorso, quando l’Assessore regionale Valmaggia ha incontrato i Sindaci fortemente preoccupati per la riduzione dell’area di ricarica, hanno preso parte i rappresentanti dei Comuni di Acqui Terme, Bistagno, Cassine, Castellazzo Bormida, Sezzadio e Strevi; il dirigente del Settore Tutela delle Acque, Arch. Paolo Mancin con i funzionari tecnici estensori della perimetrazione ed il Consigliere Regionale Walter Ottria; l’ATO6 con l’Ing. Coffano, l’Ing. Simoni e l’Ing. Ruggieri.
I Comuni convenzionati, convinti che la riduzione delle aree di ricarica fosse in contrasto con il principio precauzionale introdotto dalla normativa europea, avevano infatti presentato ad ATO la richiesta di farsi parte attiva per proporre alla Regione di rivedere la perimetrazione delle aree di ricarica degli acquiferi profondi, per motivazioni tecniche sinteticamente riconducibili alla discutibilità delle scelte operate dai tecnici regionali, che hanno applicato il valore percentuale più basso del rapporto tra lunghezza delle linee di flusso e estensione dell’area di ricarica, riducendo lo sviluppo dell’area di ricarica, e che non hanno tenuto conto di dati, ad esempio la carta delle isopiezie, già contenuti nel PTA.
I Comuni hanno motivato le proprie perplessità presentando ufficialmente una relazione tecnica del Prof. Giovanni Battista Crosta, ordinario di Geologia e Idrogeologia all’Università di Milano Bicocca, che era presente anche alla riunione del 2 marzo.
I funzionari regionali, pur ribadendo la validità delle motivazioni tecniche che hanno condotto alla contestata valutazione regionale, hanno preso atto della richiesta dei Comuni, appoggiata da ATO6, che ha già bandito un incarico pubblico per gli studi idrogeologici necessari a identificare le aree di RISE del territorio alessandrino.
In seguito alla richiesta dei rappresentanti dei Comuni presenti di trovare una soluzione condivisa, e all’assicurazione dell’Assessore Ghiazza del Comune di Acqui Terme, che ha assicurato che i Comuni sono disposti ad intervenire anche economicamente per approfondire la conoscenza dell’area di ricarica, il Consigliere regionale Ottria ha proposto di stipulare un accordo di programma, che dovrebbero sottoscrivere tutti gli enti presenti al tavolo tecnico, al fine di definire basi tecniche condivise del progetto idoneo ad identificare con maggiore precisione l’area di ricarica dell’area Sezzadio – Predosa; progetto tramite il quale acquisire quei dati a livello provinciale che tuttora non sono disponibili, e per reperire le risorse economiche necessarie a finanziarlo.
La proposta è stata accolta favorevolmente da tutti i presenti; su suggerimento del prof. Crosta, che riferisce di analogo caso in provincia di Milano, gli enti chiederanno anche ai gestori del servizio idrico integrato presenti nella Provincia di Alessandria, AMAG Spa, Gestione Acque, ecc…, di sottoscrivere l’accordo di programma e di contribuire finanziariamente al progetto, considerato che tali studi rientrano nelle finalità statutarie degli enti gestori del ciclo integrato delle acque.