E’ finita 0-0 la sfida con la Pistoiese. L’Alessandria, pur dominando la partita, pur giocando stabilmente nella metà campo avversaria, pur creando 9 palle-gol, non riesce a passare e raccoglie solo un punticino, mentre la Cremonese va sotto e poi ribalta ad Olbia (1-3), fa 3 punti e accorcia a -4. Contemporaneamente il Livorno perde in casa e l’Arezzo pareggia a Casal del Marmo, quindi nella stessa giornata i grigi perdono sì 2 punti di vantaggio sulla seconda, ma perdono pure due rivali per il primo posto. A dieci giornate dalla fine ormai è palese che sarà lotta a due, fino alla fine, per la promozione diretta, mentre alle spalle di Alessandria e Cremonese le due toscane si contendono il terzo posto, insidiate dalla Giana Erminio nella lotta playoff.
LA PARTITA – L’Alessandria parte col solito 4-4-2 e qualche novità nel reparto arretrato: Nava al posto dell’indisposto Celjak, Piana confermato al centro in coppia con Sosa e Manfrin a sinistra al posto dello squalificato Barlocco. A centrocampo e all’attacco squadra uguale a quella di domenica scorsa. Il nuovo allenatore arancione Atzori, difensivista per natura, risponde col il 5-3-2, che di fatto è un catenaccio blindatissimo che raramente riparte, e infatti l’unico problema per Vannucchi è stato scaldarsi, perché pioveva forte, a parte una punizione a fine primo tempo con gol annullato per evidente fuorigioco.
Si fa male subito Piana, entra Piccolo al 5′ e se ne va il primo cambio all’inizio. La squadra di Braglia parte comunque con il piglio giusto, comanda la gara e impone il suo ritmo, ma il portiere Feola, migliore in campo, fa il suo dovere e impedisce ai grigi di passare. Alla fine saranno 9 le occasioni da rete alessandrine (6 nel primo tempo e 3 nel secondo), ma nessuno fra Marras, Manfrin, Bocalon, Fischnaller, Branca e Iocolano riesce a spingerla dentro. Avrete notato che mancano, dall’elenco dei protagonisti, i nomi di Gonzalez ed Evacuo: l’argentino è stato controllato a vista e non è riuscito a giocare, la punta di gennaio è entrata al 68′ ma ha combinato poco.
Questo pareggio interrompe la serie negativa in trasferta del girone di ritorno: dopo 4 sconfitte di fila, i grigi portano a casa 1 punto che, se non altro, è un’inversione di tendenza. Anche mister Braglia ha confermato che il rendimento lontano dal ‘Moccagatta’ è diverso: “Mi preoccupa il fatto che la superiorità che abbiamo in casa non riusciamo ad averla in trasferta, e spero che i ragazzi lo capiscano. La promozione si raggiunge anche attraverso le vittorie in trasferta, dove dobbiamo essere più cattivi e determinati”. Già. L’ultimo successo in trasferta dei grigi è lo 0-1 di Prato, 27 novembre. Da lì in poi, in tre mesi e mezzo, 3 pareggi (Renate, Pontedera, Pistoia) e 4 sconfitte (Livorno, Arezzo, Como, Cremona).
Con tutto ciò l’Alessandria è sempre prima a +6 in media inglese, contro il +2 della Cremonese, e mantenendo la stessa media inglese (3 punti in casa, 1 fuori) i grigi arriverebbero a 82 punti, quota per arrivare alla quale i grigiorossi dovrebbero vincere otto volte su dieci pareggiando le altre due. Impresa non da poco.
La sfida a due si giocherà sul filo dei nervi, perché anche gli orari avranno la loro importanza: scendere in campo sapendo il risultato degli altri può ‘dare stimoli’ come ‘mettere ansia’.
E l’ansia è quella che attanaglia i tifosi alessandrini, che vedono ridursi il vantaggio e temono l’ennesima delusione. Dopo decenni di fallimenti e sofferenza sportiva, si erano illusi sognando la serie B con largo anticipo. Ma così non sarà, dicono i fatti: bisognerà lottare e soffrire fino alla fine, continuando a sostenere un gruppo che merita di vincere questo campionato. Sperando che torni presto il gol fuori casa: quattro trasferte senza segnare sono già troppe, per questa Alessandria.