E’ lui nella foto, il maestro Massimo Bagliani, “l’attor nostro” come amo definirlo, che per il terzo anno consecutivo propone, con la moglie Isabella Cazzola, un corso di recitazione al Cinema Teatro Kristalli cominciato a novembre e in previsione fino a maggio, ogni mercoledì sera, prima del ‘saggio finale’ di giugno.
E’ un successo continuo: dai 34 iscritti del primo anno si è passati ai 28 dell’anno scorso per risalire ai 33 di quest’anno, con 18 nuovi ingressi. Segno che il teatro è un grande richiamo, e imparare a recitare serve a tutti perché aiuta nel contatto con gli altri, chi è timido, chi è curioso e vuole mettersi in gioco, chi vuole conoscere meglio sé stesso, chi ama il palcoscenico e ha già qualche esperienza. Insomma, una specie di scuola di vita che aiuta a superare la paure, le ansie, gli errori, partendo dai grandi classici della letteratura.
Con il grande divertimento dei partecipanti!
Due le novità di quest’anno: i balletti, per preparare i quali Massimo e Isabella si avvalgono della collaborazione della coreografa Martina Pasino, e la storia del teatro, pillole di conoscenza che la stessa Isabella Cazzola alterna ai balletti in apertura di serata.
Ma poi c’è il clou della scuola, con l’insegnamento vero e proprio, partendo dall’assegnazione dei ruoli fino alla distribuzione dei copioni, da imparare a memoria, e alle prove continue sul palco, cercando ogni volta i toni giusti, le movenze adatte, le espressioni facciali corrette per l’interpretazione, facendo i conti, spesso, con le assenze.
Ma quel che si coglie in pieno assistendo ad una serata di prove (mercoledì 1° marzo per me) è l’allegria collettiva, il divertimento, l’applicazione degli allievi nel voler ‘superare l’ostacolo’ e raggiungere il risultato. Con Massimo Bagliani che sale, scende, spiega, insegna, dimostra, incoraggia, sgrida, si arrabbia, canta, balla, imita, governando la serata con grande maestria, coadiuvato dalla moglie Isabella che contribuisce all’insegnamento annotando tutto, suggerendo, organizzando, ascoltando, senza perdere una movenza o una sillaba. Fantastico! E le risate si sprecano…
Ecco tre cose divertenti, per i partecipanti e per me, che mi sono rimaste impresse da ieri sera: “Fai la quinta!”, detto da Bagliani ad un allievo sul palco in mancanza del sipario laterale. E lui si è messo con le braccia larghe, fermo, a simulare la quinta…
“Hai il chewing-gum in bocca…!?!” detto ad un’allieva che non riusciva a dire la battuta. E lei ha ammesso, ritirando la gomma che impallava la lingua e ripetendo correttamente.
Ma soprattutto “UN!”, il tormentone della serata. “UN!”, continuava a ripetere Massimo, intendendo la pausa, quella pausa necessaria che permette di recitare le battute con chiarezza senza mangiarsi le parole. “UN!”, da dire nella mente, una pausa necessaria al cervello per non accavallare le sillabe, troppe volte mescolate dalla fretta di finire la frase.
E utilissima, badate bene, anche nella vita di tutti i giorni. “UN!”, prendete fiato, pensate, coordinate… “UN!”, e proseguite. Bellissimo. Provate anche a casa…