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Alessandria.

I Carabinieri della Stazione Alessandria Cristo hanno arrestato per evasione dagli arresti domiciliari Fouad Nahed, cittadino marocchino di 34 anni, pluripregiudicato e irregolare sul territorio nazionale. Lo stesso era ristretto agli arresti domiciliari in un’abitazione del quartiere Cristo, ospitato da un connazionale, ma alle 16.45 del 15 febbraio una pattuglia della Stazione si recava nella casa per controllare il rispetto delle prescrizioni, non trovandolo. Il connazionale riferiva ai militari che era uscito perché autorizzato, ma da un rapido controllo sulle autorizzazioni, si scopriva che non poteva in alcun modo allontanarsi dall’alloggio. Alle 18.00 rincasava e veniva fermato sul pianerottolo di casa dalla pattuglia che aspettava pazientemente il suo rientro, motivo per cui veniva portato in caserma ed arrestato per evasione. Veniva quindi trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia di Alessandria fino alla mattina del 16 febbraio quando veniva accompagnato all’udienza direttissima, conclusasi con la condanna dell’uomo a otto mesi di reclusione e la nuova sottoposizione agli arresti domiciliari nella stessa abitazione. Da ricordare che l’uomo, in quel momento ospitato nella casa del cugino sempre nel quartiere Cristo, la sera del 24 dicembre e la notte di Natale, era stato denunciato per ben due volte in poche ore per evasione. Nella prima circostanza, nel pomeriggio del 24 dicembre, aveva avuto una discussione molto accesa con la moglie del cugino. Una pattuglia lo intercettava poco dopo in un bar della zona, ma il dissidio con la moglie del cugino veniva ricomposto dai militari e veniva accolto nuovamente in casa. Ma poche ore dopo, la notte di Natale, una pattuglia della Stazione Alessandria Cristo doveva nuovamente intervenire nell’abitazione perché il 34enne si era nuovamente allontanato dalla casa a seguito di ulteriore litigio con la donna. Questa volta però la donna era irremovibile e non voleva più in casa e il 34enne veniva collocato dai militari nell’alloggio di un connazionale disposto ad ospitarlo. Ma, al contrario delle due volte precedenti, in questa circostanza non aveva motivo per allontanarsi e al suo rientro trovava i carabinieri ad aspettarlo ed arrestarlo.

Alessandria.

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno arrestato per tentato furto aggravato B.Z., cittadino albanese di 33 anni, pluripregiudicato, e denunciato per lo stesso motivo una cittadina ucraina di 29 anni, residenti e domiciliati in città. La gazzella interveniva alle 13.00 circa del 15 febbraio presso il negozio Mediaworld di via Boves dove l’addetto alla vigilanza aveva fermato due persone che si stavano allontanando dall’esercizio commerciale con un caricabatteria e una cover rubati. Giungevano sul posto i militari che accertavano che i due erano stati notati dagli addetti alla vigilanza mentre prelevavano gli oggetti dagli espositori per poi spostarsi in un’altra corsia dove rompevano la confezione, strappavano l’antitaccheggio e nascondevano gli oggetti sotto il giubbotto dell’uomo. Poco dopo si dirigevano verso l’uscita, ma poco dopo le barriere, superate senza pagare alcun prodotto, i due venivano fermati e accompagnati negli uffici in attesa dei Carabinieri che nel frattempo erano stati chiamati tramite il 112. L’uomo, solo dopo le contestazioni, decideva di tirare fuori la merce che aveva nascosto sotto i vestiti e del valore di 40 euro, la quale veniva riconsegnata al responsabile dell’esercizio commerciale. L’uomo, conosciuto per i suoi numerosi precedenti penali, veniva quindi arrestato e posti agli arresti domiciliari in attesa della direttissima tenutasi la mattina del 16 febbraio, conclusasi con la sua l’immediata liberazione. La donna veniva invece denunciata in stato di libertà per furto.

Alessandria.

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno denunciato per peculato e truffa aggravata un cittadino italiano di 52 anni, dipendente della Provincia di Alessandria. La denuncia scaturisce da un intervento svolto il 5 gennaio nei pressi della farmacia Comunale di largo Catania perché era nata un’accesa discussione tra il 52enne, conducente di un veicolo della Provincia, e una donna, conducente di un altro veicolo, e quest’ultima, mentre stava per parcheggiare in uno stallo libero davanti alla farmacia, si vedeva soffiare il posto dall’auto della Provincia, il cui conducente entrava di corsa in farmacia e si metteva in coda. La donna raggiungeva l’uomo nella farmacia per chiedere spiegazioni del suo comportamento, ma riceveva solo risposte arroganti e, a quel punto, usciva e chiedeva l’intervento di una pattuglia tramite 112. L’uomo poco dopo usciva e si metteva alla guida e la donna gli diceva che doveva aspettare la pattuglia da lei già chiamata, ma l’uomo ingranava la retromarcia dell’auto della Provincia e, con lo spostamento del mezzo, faceva cadere a terra la donna. I militari giungevano sul posto insieme a personale della Croce Rossa e, mentre i militari dell’Arma ricostruivano quanto accaduto, i sanitari trasportavano la donna all’ospedale dove veniva curata e dimessa con sette giorni di prognosi per varie contusioni. I militari successivamente avviavano degli accertamenti sul dipendente della Provincia, accertando che lo stesso, in orario di servizio, aveva utilizzato il mezzo a lui in uso per scopi non attinenti la sua mansione e aveva deviato dall’originario tragitto che avrebbe dovuto percorrere, interrompendo in maniera ingiustificata il suo servizio per recarsi ad acquistare dei medicinali per uso personale. Veniva quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata e peculato.

Alessandria.

I Carabinieri della Stazione Alessandria Cristo hanno denunciato per furto aggravato di energia elettrica un cittadino straniero di 50 anni, titolare di un esercizio commerciale in centro città. Intorno alle 10.30 del 14 febbraio una gazzella del Radiomobile veniva inviata in supporto ad una squadra dell’Enel che stava accedendo nel negozio per un probabile furto di energia elettrica. Il personale dell’Enel riferiva ai militari di voler effettuare un controllo del contatore dell’esercizio commerciale per verificare un flusso anomalo di corrente e, infatti, nell’aprire l’alloggiamento del contatore veniva rinvenuto, appoggiato sopra il contatore stesso, un oggetto risultato poi essere un magnete di grosse dimensioni. Veniva identificato il proprietario del negozio del centro cittadino, mentre l’Enel verificava che il flusso di energia registrato dal contatore era inferiore, di circa il 65%, rispetto a quello realmente erogato dalla società di distribuzione. IL contatore e il magnete venivano sequestrati e l’uomo veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato, mentre deve ancora essere calcolato il danno complessivo provocato alla società in termini di kwh sottratti indebitamente.

Solero.

I Carabinieri della Stazione di Solero hanno denunciato per truffa un cittadino italiano di 34 anni, residente in provincia di Napoli, pluripregiudicato anche per fatti analoghi. L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata ai primi di gennaio di quest’anno da un uomo del posto il quale riferiva che in quei giorni, navigando su un sito di vendite online, aveva visto in vendita un cellulare al prezzo di 90 euro e aveva deciso di acquistarlo visto che il prezzo era conveniente. L’uomo contattava il venditore su un numero di cellulare trovato nell’annuncio e quest’ultimo chiedeva una caparra di 65 euro e il pagamento dei restanti 25 alla consegna del telefono. Riceveva quindi le copie del documento di identità ed il numero di carta postepay su cui effettuare il bonifico ed effettuava regolarmente la ricarica, aspettando l’arrivo del telefono nei tempi previsti per la consegna. Non vedendoli arrivare provava a contattare il venditore il quale però si rendeva irreperibile, non effettuando la spedizione del telefono. Capito quanto accaduto, la vittima presentava la querela e avevano così inizio gli accertamenti. I militari accertavano quindi che il numero di telefono contattato e il numero di postepay fornito erano appartenenti all’uomo che veniva pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa.

Valenza.

I Carabinieri della Stazione di Valenza hanno denunciato per truffa un cittadino italiano di 31 anni, residente in provincia di Mantova, pluripregiudicato anche per fatti analoghi. L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata a fine gennaio di quest’anno da un uomo del posto il quale riferiva che alcuni giorni prima, navigando su un sito di vendite online, aveva visto in vendita una televisione al prezzo di oltre 550 euro e aveva deciso di acquistarlo visto che il prodotto gli piaceva. L’uomo contattava il venditore il quale chiedeva l’intero pagamento della somma mediante accredito su carta postepay. Riceveva quindi il numero di carta postepay su cui effettuare il bonifico ed effettuava regolarmente il versamento degli oltre 550 euro, aspettando l’arrivo della TV. Non vedendola arrivare, provava a contattare il venditore il quale però era sparito ed irrintracciabile, e non aveva mai effettuato la spedizione del prodotto. Capito quanto accaduto, la vittima presentava la querela e avevano così inizio gli accertamenti. I militari accertavano quindi che il numero di telefono contattato e il numero di postepay fornito erano appartenenti all’uomo che veniva pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa.

Valenza.

I Carabinieri della Stazione di Valenza nei giorni scorsi hanno proposto ed ottenuto la misura di prevenzione del divieto di ritorno a Valenza per altre quattro persone, fermate tutte nella stessa circostanza. A seguito di tale provvedimento, i quattro non potranno più tornare nella città dell’oro per tre anni. I quattro, cittadini italiani di età compresa tra i 35 e i 46 anni, erano stati fermati il 10 febbraio a bordo di un furgone a Valenza in corso Matteotti, in una zona della città più volte colpita dai furti e con numerose attività commerciali. Alla vista della pattuglia che li stava seguendo negli spostamenti perché tentavano di vendere porta a porta prodotti per la pulizia della casa, cercavano di allontanarsi e far perdere le loro tracce, ma venivano subito bloccati e identificati. I quattro risultavano avere tutti quanti numerosi precedenti penali, in particolare modo per reati contro il patrimonio, e non giustificavano in maniera chiara e convincente la loro presenza in quel luogo, visto che comunque guardavano le abitazioni in maniera sospetta. Per loro scattava quindi la proposta e il conseguente provvedimento di divieto di ritorno nel comune di Valenza.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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