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Cento anni fa nasceva a Mirabello Monferrato, da famiglia contadina, Giovanni Sisto.
Ufficiale degli alpini nella Seconda guerra mondiale, comandante partigiano, professore di latino e greco, preside di liceo, presidente per dodici anni dell’amministrazione provinciale, deputato per due legislature, scrittore e conferenziere tra i più amati, egli è stato certamente una delle figure principali del Novecento alessandrino.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e il Centro di cultura dell’Università Cattolica (di cui, dopo la volontaria rinuncia al seggio parlamentare, Sisto fu presidente per molti anni) lo ricorderanno giovedì 15 dicembre 2016 alle ore 17 a Palatium Vetus (Piazza della Libertà, Alessandria) in un evento, dal titolo “Giovanni Sisto viaggiatore letterato”,  nel corso del quale l’attrice Ombretta Zaglio leggerà tre testi dello scrittore e uomo politico alessandrino.

I testi verranno commentati dallo storico prof. don Maurilio Guasco (Mamita lo sabe, tratto dal volume “America Latina, continente della speranza”) e dagli italianisti prof. Gian Luigi Ferraris (Cistu: un giramondo poliglotta, tratto da “Fontanavecchia”) e prof.ssa Barbara Viscardi (Tagnu, Icaro del Monferrato, un racconto originariamente pubblicato sulla rivista della Provincia di Alessandria).

A distanza di ventidue anni dalla morte, avvenuta nel novembre del 1994 – ha sottolineato il presidente della Fondazione, Pier Angelo Taverna la grandezza di Giovanni Sisto ci appare ancora più evidente: un umanista prestato alla politica, ma non fagocitato da essa, capace di restituirci, anche tra le sue amate colline, immagini e sensazioni di un’umanità che fatica, lotta e spera“.

Sisto fu sempre attento e curioso osservatore di persone e fatti – ha aggiunto il presidente del Centro di cultura, Renato Balduzzi – il viaggio era per lui la metafora della vita e l’occasione per ritrovare, al di là e oltre le diversità, le tracce della comune umanità. La sua scrittura, frutto di un’attenta riflessione, resta un esempio di chiarezza e di poesia“.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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