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Acqui Terme.

Nella serata di ieri, i militari della Stazione di Acqui Terme hanno tratto in arresto, con l’accusa di rapina impropria, furto in abitazione e lesioni personali, un 61enne di Borgosesia, GALLO Giuseppe, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.

Il GALLO si introduceva all’interno di un’abitazione di via Moriondo in Acqui Terme, asportando alcuni preziosi e circa 200 euro in contanti all’anziano proprietario, in quel momento non presente. Nell’uscire, veniva però notato da un vicino di casa, il cui figlio, in quel momento nell’androne condominiale, accortosi della situazione, iniziava un breve inseguimento del ladro. A quel punto, il GALLO, vistosi inseguito, si fermava e, con uno spray al peperoncino, attingeva al volto l’inseguitore. Ripresa la fuga, colpiva con il medesimo spray un giovane sedicenne che si trovava a passeggiare per la via. La sua corsa è però durata poco. Più avanti, infatti, è incespicato e caduto a terra ed è stato poi fermato dalla pattuglia della Stazione di Acqui Terme appena arrivata sul posto.

Il Gallo veniva sottoposto a perquisizione personale e veicolare da cui emergevano i preziosi e i contanti appena rubati.

Per i due soggetti attinti dallo spray, condotti presso l’ospedale di Acqui Terme, è stata rilasciata un prognosi di cinque giorni.

Per il GALLO, invece, a seguito delle formalità di rito, si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Alessandria, a disposizione dell’A.G..

Sezzadio.

Nei giorni scorsi, una donna di 31anni di Sezzadio è stata deferita in stato di libertà dai militari della Stazione locale. L’accusa è quella di porto abusivo di oggetto atto a fotografare e riprendere all’interno del seggio elettorale.

L’attività, come è facile immaginare, ha avuto inizio lo scorso 4 dicembre durante le votazioni per il referendum costituzionale. Nel seggio installato a Sezzadio, il presidente ha notato che la giovane che, dopo essere entrata nella cabina di voto, stava effettuando delle foto al suo interno. A conferma di ciò, infatti, venivano sentiti numerosi scatti di fotografia e, in un caso, è stato intravisto il bagliore tipico di un flash. L’attività dei militari della Stazione di Sezzadio, poi intervenuti sul posto quando la giovane si era ormai allontanata, ha visto l’escussione dei membri del seggio presenti e la successiva perquisizione alla donna cui è stato effettivamente ritrovato il cellulare. Si ricorda che una norma del 2008 vieta in modo categorico l’introduzione all’interno della cabina elettorale di oggetti che possano anche potenzialmente, fotografare o riprendere. Pertanto per la giovane è scattato il deferimento in stato di libertà.

Ovada.

I militari della Stazione di Ovada hanno, nella giornata di ieri, deferito in stato di libertà, nel corso di due diverse indagini, quattro persone, tre di Bari ed una di Napoli, con l’accusa di sostituzione di persona e truffa aggravata.

Si tratta delle ormai classiche truffe di oggetti venduti online il cui venditore, dopo essersi fatto pagare un anticipo (o addirittura tutta la somma) sparisce senza spedire l’oggetto pattuito.

Nel primo caso, a finire nei guai è stato un 46enne napoletano, noto per fatti analoghi che, dopo aver inserito un annuncio su un noto sito di vendite on-line per una stufa a pellet, aveva concordato con un compratore di Ovada il pagamento della somma di € 600,00. Ovviamente, a seguito del pagamento, il venditore era scomparso.

Analogo fatto sempre ai danni di un ovadese che, su un altro sito, aveva acquistato una bicicletta per una cifra superiore ai 150 euro. In questo caso, a finire nei guai sono stati tre baresi, anch’essi ben noti per fatti analoghi.

Le attività investigative in entrambi i casi hanno visto la comparazione tra i dati dei portali di vendita e i dati delle carte postepay su cui erano state effettuate le transazioni, fino a giungere all’esatta identificazione dei rei. Peraltro è emerso come sia il napoletano che i baresi si fossero spacciati per terze persone risultate completamente estranee e, pertanto, per loro è scattato anche il deferimento per sostituzione di persona.

Per quanto riguarda i tre baresi, le indagini hanno svelato anche l’esistenza di altre truffe da loro commesse nel territorio nazionale e per le quali sono in corso ulteriori accertamenti.

Alessandria.

I Carabinieri della Stazione Alessandria Cristo hanno arrestato, su ordine di esecuzione di pena detentiva, Antonino Scuderi, di 57 anni, pregiudicato. L’uomo deve scontare una condanna definitiva a dieci mesi di reclusione per truffa, fatto accaduto a Fossano (CN) nel febbraio 2009. La condanna del Tribunale di Cuneo era intervenuta nel giugno 2010 ed era stata confermata dalla Corte d’Appello di Torino nel settembre 2015, divenendo definitiva a novembre 2015. Di conseguenza, il Tribunale di Sorveglianza di Torino ha emesso il provvedimento restrittivo nei suoi confronti, eseguito con la concessione all’uomo di scontarli in regime domiciliare.

Alessandria.

Nuova operazione antidroga dei Carabinieri della Compagnia di Alessandria contro lo spaccio di stupefacenti. I militari del Nucleo Operativo di Alessandria hanno denunciato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti cittadino italiano di 21 anni. Il 9 dicembre i militari effettuavano una perquisizione a casa del giovane ritenendo che potesse detenere illecitamente dello stupefacente. Nel corso della perquisizione a casa del 21enne venivano rinvenute, nei vari locali dell’abitazione, due buste di cellophane con circa 40 grammi di marijuana e 1,5 grammi di hashish. Inoltre, in un capanno utilizzato come ricovero attrezzi, venivano rinvenute due piantine poste ad essiccare che, tra foglie e infiorescenze, permettevano di recuperare ulteriori 130 grammi circa di cannabis indica. Lo stupefacente veniva sequestrato e il giovane veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Solero.

I Carabinieri della Stazione di Solero, in due circostanze diverse, hanno denunciato per rifiuto di eseguire gli accertamenti sull’uso di sostanze stupefacenti un cittadino italiano di 18 anni, e segnalato alla Prefettura quali assuntori di stupefacenti lo stesso 18enne e due minorenni, di 14 e 16 anni. Nel pomeriggio dell’11 dicembre i militari di Solero svolgevano un servizio di controllo del territorio a Spinetta Marengo e alle 15.00 circa fermavano un’auto condotta dal 18enne ma di proprietà di altra persona. Fermato il mezzo, i militari sentivano un forte odore di hashish giungere dall’abitacolo e accertavano che le condizioni fisiche del giovane non erano idonee per condurre un veicolo. Veniva così perquisito il 18enne e la sua auto, rinvenendo in un giubbotto 0,5 grammi di hashish. A quel punto, visto che era alla guida di un’auto, veniva chiesto al giovane di sottoporsi agli accertamenti clinici sull’eventuale uso di stupefacenti, ma lo stesso si rifiutava categoricamente, motivo per il quale veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria e segnalato alla Prefettura, mentre il veicolo veniva affidato al proprietario e veniva immediatamente ritirata la sua patente anche perché risultato neopatentato. Poco dopo, intorno alle 17.00, sempre a Spinetta la stessa pattuglia notava i due minori, di 14 e 16 anni, che alla vista dei militari lanciavano uno spinello dietro un muretto. Recuperata la sigaretta artigianale, veniva accertato che conteneva hashish motivo per cui veniva sequestrata e i due venivano segnalati alla Prefettura quali assuntori e affidati ai genitori.

Valenza.

I Carabinieri della Stazione di Valenza hanno denunciato per truffa un cittadino italiano di 52 anni, residente in provincia di Imperia, pluripregiudicato anche per fatti analoghi. L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata a fine novembre di quest’anno da un uomo del posto il quale riferiva che giorni prima, navigando su un sito di vendite online, aveva visto in vendita un autocarro al prezzo di 4200 euro e aveva deciso di acquistarlo visto che il prezzo era conveniente. L’uomo contattava il venditore su un numero di cellulare trovato nell’annuncio e quest’ultimo gli fissava un appuntamento in provincia di Cuneo per visionare il mezzo, chiedendo però un anticipo di 250 euro come caparra. Riceveva quindi le copie del documento di identità del venditore ed effettuava la ricarica su una carta postepay di cui aveva ricevuto il numero. Il venditore però, con delle scuse, diceva di non poter mostrare l’auto in vendita per il giorno concordato perché affermava che la moglie era comproprietaria dei veicolo, ma chiedeva ulteriori 640 euro per il passaggio di proprietà, che venivano accreditati dalla vittima sulla stessa carta postepay. Il venditore però con la scusa che la moglie doveva andare via di casa e voleva la metà del prezzo di vendita, chiedeva alla vittima ulteriori 1250 euro che l’uomo versava sulla postepay, senza ancora dubitare del fatto che potesse essere una truffa. Il venditore mandava alla vittima con il telefono anche una foto di un talloncino relativo a un passaggio di proprietà effettuato a nome di quest’ultimo, ovviamente falso, facendogli credere che le pratiche burocratiche erano già concluse, chiedendo ulteriori 300 euro prima del saldo finale all’atto della consegna del veicolo. La vittima però parlando con un amico delle lungaggini nell’acquisto del mezzo, veniva messo sull’avviso che probabilmente era vittima di una truffa e si recava quindi all’ACI dove, con una rapida visura, si rendeva conto che il mezzo non era affatto intestata a lui, ma a un uomo della provincia di Brescia. Poiché nel frattempo il venditore era sparito e non rispondeva più al telefono, alla vittima, capito quanto accaduto, non restava che presentava la querela e avevano così inizio gli accertamenti. I militari verificavano quindi che il numero di telefono contattato e il numero di postepay fornito erano appartenenti al 52enne che veniva pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa.

Alessandria.

I Carabinieri della Stazione Alessandria Principale hanno denunciato per furto aggravato di energia elettrica un cittadino tunisino di 35 anni, pregiudicato. Nella mattina dell’8 dicembre, intorno alle 11.00, i militari si recavano presso l’esercizio commerciale dell’uomo, sito in centro città, per effettuare una notifica di un atto relativo a una vicenda penale che lo vedeva coinvolto di recente. Non rintracciavano subito l’uomo e si recavano quindi nel cortile del condominio, nel retro del negozio in questione. Qui, in un piccolo alloggio, veniva trovato il 35enne e mentre si trovavano nel cortile per effettuare la notifica i militari notavano il contatore dell’Enel, che riportava il nome del negozio, manomesso perché sebbene avesse la leva abbassata e l’apparecchio fosse spento, era presente un cavo collegato con l’impianto elettrico dell’esercizio commerciale, il quale superava appunto il contatore. Tale filo, dal lato opposto, terminava dentro una cassetta, senza contatore, ed era collegato direttamente con dei fili delle rete elettrica i quali riportavano il marchio Enel. Il tunisino a quel punto confermava la manomissione, effettuata con il filo volante che collegava la rete elettrica con il cavo di distribuzione del suo negozio, superando il contatore. Gli accertamenti su quanto indebitamente prelevato verranno svolti dal personale preposto, ma l’uomo veniva comunque denunciato all’Autorità Giudiziaria per il furto di corrente elettrica.

Felizzano.

I Carabinieri della Stazione di Felizzano hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza un cittadino italiano di 54 anni, residente in provincia di Alessandria. Una pattuglia fermava l’auto, di proprietà di altra persona ma da lui condotta, alle 18.30 circa dell’8 dicembre a Felizzano sulla SP 10 perché procedeva a velocità elevata e non aveva una condotta di guida lineare. Una volta fermato veniva accertato che l’uomo era evidentemente ubriaco e in stato di alterazione psicofisica, visti l’odore che proveniva dall’abitacolo e il suo atteggiamento durante il controllo. Veniva quindi sottoposto al test dell’etilometro che evidenziava un valore di oltre 1,60 g/l circa, cioè oltre il triplo del limite consentito dalla legge. L’uomo veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria, la sua patente di guida veniva immediatamente ritirata, mentre l’auto veniva sequestrata perché anche sprovvista di copertura assicurativa.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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