“La vita è meravigliosa” (Frank Capra, 1946) è un vero e proprio classico di Natale, non c’è che dire: e come potrebbe essere diversamente ai nostri occhi di spettatori incantati la storia a lieto fine dell’onesto George Bailey, che oppresso dalla sfortuna viene tratto in salvo dall’angelo Clarence proprio la vigilia di Natale?
Il cinema, però, ha dato vita anche a rappresentazioni della Natività alternative, ironiche, inusuali: eccone alcune, per gli spiriti più curiosi e anticonformisti.
“Tornando a casa per Natale” (Bent Hamer, 2010), passata al Torino Film Festival, è una commedia agrodolce, scintillante e malinconica, che intreccia sei storie ambientate a Natale, tratte dalla raccolta di racconti “Only Soft Present Under the Tree” del norvegese Levy Henriksen. L’umanità del film – il bambino che dice bugie sul suo credo religioso per restare vicino all’amica musulmana, il neonato che viene al mondo in una casa priva di ogni comodità, l’ex campione di calcio diventato barbone – è il più delle volte triste, solitaria, in crisi. Eppure, negli attimi prima di Natale, stelle reali o simboliche riescono a brillare nell’oscurità del mondo, illuminando il cammino e regalando speranza.
“Krampus, Natale non è sempre Natale” (Michael Dougherty, 2015), capovolge la retorica della figura di Babbo Natale, portatrice di buoni sentimenti, facendo irrompere sulla scena il Krampus, un demone leggendario che punisce chi tradisce lo spirito del Natale. Il giovane Max, protagonista del film, insieme alla sua famiglia si macchia di questa colpa, con la conseguenza che i simboli del Natale prendono vita, provocando disastri e seminando il terrore. Solo la ritrovata concordia familiare potrà coltivare la speranza di sconfiggere il demone.
Per chi, invece, desidera festeggiare le festività al cinema, sono in arrivo i nuovi “cinepattoni” dei comici campioni d’incassi Aldo Giovanni e Giacomo (“Fuga da Reuma Park”, ambientato in una casa di riposo) e Lillo & Greg (“Natale a Londra-Dio salvi la regina”).
Barbara Rossi