I Carabinieri della Stazione di Valenza hanno arrestato per tentato furto aggravato Giacomo Moricoli, di 21 anni, residente in provincia di Pesaro-Urbino. Alle 19.30 del 15 agosto una pattuglia si trovava a passare nei pressi della stazione ferroviaria di Valenza e notava un ragazzo chino su una bicicletta, mentre armeggiava con un oggetto metallico tra le mani. Subito bloccato dai militari, veniva identificato nel 21enne. Veniva recuperato l’oggetto che stava utilizzando e che aveva buttato, risultata essere una piccola asta metallica alla quale era arrotolata una catena da bicicletta. Il giovane aveva trovato questa asta metallica e la stava usando per avvolgere la catena e tirarla nel tentativo di spezzarla, cosa che infatti era riuscito a fare perché la catena risultava strappata. Quindi il giovane aveva appena concluso il suo “lavoro” e stava per appropriarsi della bicicletta, venendo fermato appena in tempo. L’asta metallica veniva ovviamente sequestrata e il giovane veniva accompagnato in caserma e arrestato per quanto commesso. Trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia di Alessandria, la mattina del 17 agosto veniva accompagnato all’udienza direttissima conclusasi con la convalida dell’atto e la condanna, a seguito di patteggiamento, a due mesi e venti giorni di reclusione, con al sua immediata liberazione. I militari hanno accertato che il 21enne, poco prima del furto, era giunto in treno a Valenza e voleva continuare il suo viaggio per recarsi nella zona di Frassineto Po dove era in atto un rave party. Visto che non aveva altri mezzi pubblici da sfruttare, aveva deciso di proseguire il cammino con la bicicletta trovata nel parcheggio di viale Repubblica a Valenza, ma veniva tempestivamente bloccato dai militari di Valenza che stavano vigilando sul territorio per contrastare probabili furti di biciclette da parte di giovani che volevano raggiungere la zona del casalese.
I Carabinieri della Stazione di Solero hanno denunciato per rifiuto di eseguire il test dell’etilometro un cittadino peruviano di 41 anni, residente ad Alessandria, pregiudicato. L’uomo veniva fermato ad Astuti sulla SP 10 alle 13.00 circa del 16 agosto alla guida di una bicicletta perché la conduceva in maniera imprudente, creando grave pericolo per sé stesso e per gli altri utenti della strada che lo evitavano mentre zigzagava in maniera pericolosa, manifestando evidenti sintomi di ebbrezza alcolica. Accertato che il conducente aveva sicuramente alzato il gomito viste le sue condizioni fisiche, veniva richiesto all’uomo di sottoporsi al test dell’etilometro, ma rifiutava categoricamente. Veniva così denunciato all’Autorità Giudiziaria per il rifiuto di eseguire il test e sanzionato amministrativamente per guida in stato di ebbrezza nella misura più lieve. L’uomo era già stato denunciato per la stessa violazione il 21 luglio di quest’anno. Altri controlli anti-alcoI anche nella notte del 17 agosto. I Carabinieri della Stazione di Solero hanno sanzionato amministrativamente un cittadino italiano di 24 anni, residente in provincia di Alessandria, pregiudicato. L’uomo veniva fermato alla guida della propria auto alle 01.00 circa ad Alessandria in frazione Astuti perché guidava accelerando e frenando bruscamente. Sottoposto al test dell’etilometro, evidenziava un tasso di circa 0,65 g/l. La sua patente di guida veniva immediatamente ritirata e il 24enne veniva sanzionato amministrativamente per guida in stato di ebbrezza. Sempre i Carabinieri della Stazione di Solero hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza e porto di oggetti atti ad offendere un cittadino cingalese di 30 anni, pluripregiudicato. L’uomo veniva fermato alla guida di un’auto di proprietà di terza persona alle 03.00 circa nei pressi del casello Alessandria Ovest perché, mentre affrontava la rotonda, saliva in parte sulla rotonda e strisciava la carrozzeria del suo veicolo su un cartello stradale. Subito fermato, i militari verificavano il suo stato di alterazione dovuto all’abuso di alcolici e veniva sottoposto al test dell’etilometro che evidenziava un tasso di circa 1,00 g/l, ovvero il doppio del consentito. Nel corso della perquisizione dell’auto veniva anche rinvenuto, nel bagagliaio, un manganello artigianale della lunghezza di 70 centimetri che veniva posto sotto sequestro. Veniva quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria, la sua patente di guida veniva immediatamente ritirata e l’auto veniva affidata a persona in grado di guidare.
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, tentata rapina e rifiuto di fornire le sue generalità un 17enne, residente ad Alessandria e pregiudicato. Alle 15.00 del 16 agosto i militari notavano due giovani in via Lumelli e decidevano di procedere al loro controllo. Uno dei due consegnava subito il documento, l’altro invece era al telefono e ignorava volontariamente ben cinque richieste di fornire i documenti. I militari a quel punto decidevano di accompagnare il giovane in caserma dove poterlo identificare compiutamente, ma il 17enne aggrediva il capo servizio afferrandolo per il collo e facendolo cadere a terra. Interveniva l’altro militare che lo bloccava da dietro, ma in quel momento sentiva che il ragazzo stava toccando la fondina del militare, aprendola nel tentando di sfilare la pistola. A quel punto il giovane veniva definitivamente bloccato e accompagnato in caserma dove non smetteva mai di insultare e minacciare gli operanti, dicendo che l’avrebbe fatta pagare a tutti. Il militare caduto riportava delle lesioni a una gamba per 10 giorni di cure e il 17enne veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria minorile per quanto commesso.
I Carabinieri della Stazione di San Salvatore Monferrato hanno denunciato per truffa in concorso due persone, un cittadino rumeno di 39 anni e una cittadina italiana di 59, entrambi pregiudicati anche per reati specifici. L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata a inizio giugno da una donna del posto la quale riferiva che fine maggio era stata contattata sul numero di telefono della sua attività commerciale da un uomo che si qualificava come dipendente della Sisal, dicendo che doveva rimborsarle la somma di 240 euro a causa di errori nei pagamenti da lei effettuati. Per potere effettuare tale rimborso chiedeva alla donna di effettuare una ricarica su una carta postepay. Quando la donna effettuava la ricarica richiesta, l’uomo le diceva che non era andata a buon fine e di riprovare, facendole effettuare ben otto ricariche per un totale di ben 6000 euro circa. Quando però la vittima scopriva che le operazioni erano invece riuscite e quindi era stata truffata, presentava la denuncia ai Carabinieri di San Salvatore Monferrato che iniziavano gli accertamenti partendo dal numero di telefono che l’aveva contattata e dal numero di carta postepay su cui aveva effettuato le ricariche. I militari risalivano quindi all’uomo e alla donna come coloro che avevano attivato l’utenza telefonica e il conto relativo alla carta postepay. Entrambi venivano quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria per truffa.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Alessandria hanno denunciato per ricettazione un cittadino italiano di 57 anni, pluripregiudicato. Il 17 agosto, intorno alle 12.30, una pattuglia in borghese notava in strada Rosta un motocarro a tre ruote con alla guida il 57enne. I militari, sapendo che l’uomo non possiede alcun veicolo e che più volte è stato trovato in possesso di motocarri dello stesso tipo rubati, lo bloccavano immediatamente per un controllo. I militari accertavano quindi che quel veicolo era stato rubato il 12 agosto in provincia della Spezia. Il mezzo veniva recuperato e restituito al legittimo proprietario, mentre l’uomo veniva accompagnato in caserma e denunciato per ricettazione. L’uomo era stato denunciato per un fatto analogo l’8 agosto.
I Carabinieri della Stazione di San Giuliano Vecchio hanno denunciato per truffa e appropriazione indebita due cittadini italiani, un uomo e una donna di 50 e 53 anni, residenti in provincia di Alessandria. A fine luglio una donna presentava una denuncia presso la Stazione di San Giuliano riferendo che aveva visto a San Giuliano Vecchio un cartello che pubblicizzava una casa in affitto e visto che lei, proprio in quel periodo, stava cercando una casa in affitto decideva di chiamare il numero indicato, al quale rispondeva il 50enne che si presentava come il proprietario dell’alloggio. La donna prendeva appuntamento con il 50enne per vedere l’alloggio e a tale incontro presenziava anche la 53enne. Dopo avere visto la casa, la vittima decideva di affittarla al prezzo di 600 euro al mese. Firmavano quindi un contratto, scritto a mano, del quale però il proprietario non forniva copia alla donna, cosa che alla vittima appariva subito molto strana. Alla richiesta delle chiavi per accedere finalmente alla casa, la coppia accampava diverse scuse senza mai consegnarle. Visto che la consegna delle chiavi andava per le lunghe, la donna, ormai spazientita, decideva di rescindere l’accordo e chiedeva la restituzione della caparra versata, di fatto non riuscendo ad avere più indietro il denaro e non riuscendo più a rintracciare la coppia perché si era resa irreperibile. Dagli accertamenti eseguiti dai militari, si scopriva che il 50enne era separato e la 53enne era la sua attuale compagna. Il 50enne e la ex compagna avevano comprato anni prima quella casa intestandola alla donna, ma quando la loro relazione era finita andavano a vivere ognuno per conto proprio e quella casa acquistata in precedenza risultava inutilizzata, anche se le chiavi erano ancora in possesso del 50enne. Dopo qualche anno il 50enne, che nel frattempo aveva ristrutturato la casa, chiedeva alla ex compagna di porla in vendita tramite agenzia immobiliare e il cui ricavato sarebbe stato diviso tra i due. Quindi l’uomo, in concorso con la nuova compagna 53enne, si era di fatto appropriato della casa visto che, in attesa della vendita, aveva addirittura apposto un cartello per cederla in affitto e, dopo avere trovato una persona disponibile ad affittarla, stipulava un contratto di affitto irregolare, impossessandosi della somma della caparra e non facendosi più trovare. Venivano quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria per quanto commesso.
I Carabinieri della Stazione Alessandria Principale hanno denunciato per inosservanza del divieto di ritorno nel capoluogo un cittadino marocchino di 31 anni, pregiudicato, residente in provincia di Pavia perché dal controllo emergeva che non poteva trovarsi nel capoluogo a seguito di una misura di prevenzione emessa nei suoi confronti e valida per tre anni. L’uomo veniva fermato e controllato a bordo di un veicolo condotto da un connazionale il 17 agosto in corso Cento Cannoni e risultava trovarsi in quel comune incurante delle disposizioni impostegli dal Questore. Per lui ovviamente la conseguente denuncia alla Autorità Giudiziaria.