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Legno, lana di roccia, gesso e sughero gli elementi cardine per la casa ecologica. Coibentazione ed isolamento per bollette energetiche più leggere

Per gli interni, minimi utilizzi di colle e vernici, spazio a cartone riciclabile e biodegradabile. La bellezza è garantita

BIOEDILIZIA-02La bioedilizia, ovvero la progettazione di case con soli materiali naturali, è un settore in grande espansione, che, negli ultimi anni, si sta ritagliando una buona posizione anche nel mercato immobiliare italiano.
Le caratteristiche di una casa ecologica, l’unica vera alternativa alla tradizionale in cemento armato, sono: tempi di costruzione rapidi, struttura antisismica, insonorizzata, coibentata e anti-radon (esente dall’emissione di gas radioattivi).
A differenza delle case tradizionali, per la cui realizzazione vengono utilizzati materiali tecnologicamente modificati (come il cemento e il ferro), le case ecologiche si servono di ciò che offre la natura, come: legno, lana di roccia, gesso e sughero.
I serramenti di questa tipologia abitativa permettono di minimizzare la dispersione di calore nei mesi freddi e del fresco nei mesi caldi, garantendo costi di manutenzione minimi e bollette energetiche più leggere.
Per quanto riguarda l’arredamento, le linee guida da rispettare, per avvalersi dei principi della bioedilizia, sono: utilizzare poche colle, niente vernici, ma servirsi di elementi naturali, come il legno. Un altro materiale estremamente ecologico, che può essere utilizzato in questo settore, è il cartone, riciclabile e biodegradabile. Adatto per la realizzazione di complementi d’arredo, come sedie, tavoli e lampade, il cartone si presta bene anche per la costruzione di giochi per bambini.
Molte sono le aziende che, al giorno d’oggi, per la realizzazione di oggettistica d’arredo, si servono di materiali reperibili in natura. Questa “nuova” concezione ecologica sprona le aziende a cercare soluzioni in grado di rispettare i principi della bioedilizia, ma anche a soddisfare la domanda dei consumatori, realizzando oggetti ecologici, sì, ma anche esteticamente belli

Giada Guzzon

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