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Nella città olandese Enschede il primo esempio di edificio nato dai rifiuti

Scarti di una macchina tessile, camper e ombrelli rotti

La tutela dell’ambiente, il risparmio e il riciclaggio sono all’ordine del giorno se si desidera preservare il territorio. Le filosofie del “non si butta via niente” e del “riciclato è meglio” hanno spinto il gruppo 2012Architekten a costruire una villa monofamiliare utilizzando prevalentemente residui di produzione e materiale di risulta. La “casa riciclata” si trova nel quartiere Roombeek della città olandese Enschede ed è stata costruita nel 2009/2010 . Per la sua costruzione, gli architetti non si sono limitati all’utilizzo di materiale recuperato, ma hanno effettuato un’ulteriore scrematura, decidendo di ricercare i componenti necessari in un raggio di quindici chilometri dal cantiere, per non aggravare, a causa di lunghi tragitti, il bilancio CO2. L’edificio si differenzia dalle altre case del quartiere (dal tetto a punta e a padiglione) per il suo cubico ed armonioso aspetto. La costruzione si presenta come una sovrapposizione sfalsata di scatole di varia dimensione e, le sue linee pulite e la scelta di utilizzare pochi materiali ne determinano l’affascinante aspetto. Un fabbricato ad ossatura metallica, i cui profilati hanno origine da una macchina tessile di una fabbrica vicina, costituisce la struttura portante della villa. Per isolare le facciate, gli architetti hanno recuperato, da un vicino produttore di camper, degli avanzi di polistirolo. La maggior parte delle finestre è stata costruita con vetri provenienti dagli scarti di una fabbrica di vetro vicina. Uno dei particolari più curiosi della villa è l’utilizzo di vecchi cartelloni pubblicitari per la costruzione della cucina, che, nel lato interno dei componenti, non hanno subito modifiche di colore: per ammirarli, è sufficiente aprire un cassetto o una porta. Come ulteriore dimostrazione della genialità impiegata, gli architetti hanno deciso di recuperare, nei dintorni, vecchi ombrelli rotti ed impiegarli per la costruzione della struttura dei faretti alogeni. La villa ha una percentuale di materiali riciclati di circa il 70% e, per quanto riguarda quelli nuovi, la scelta ha puntato alla sostenibilità. Ancora una volta, la decisione di optare al riciclaggio si è dimostrata un’arguta scelta vincente.

 
Giada Guzzon

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