Vergogna, orrore, lacrime, lutto nazionale: centinaia di esseri umani morti nelle acque di Lampedusa. Sappiamo perché i siriani scappano, sappiamo perché i somali scappano ma gli eritrei perché? L’informazione nazionale non si è posta la domanda, ma approfondire significa informare sul serio. Gli eritrei non hanno mai rappresentato una voce corposa dell’immigrazione, neanche durante la guerra con l’Etiopia; non è un Paese in guerra, non è una nazione dove non c’è da mangiare, anzi. Ci sono anche tanti italiani che vivono ancora lì. Dal 1993 il presidente Isais Afewerki detiene il potere assoluto e tutti i giovani eritrei sono assoldati come militari; un servizio militare senza termine. I giovani non hanno altra scelta e pur volendo o avendo altre vocazioni, l’unica professione per loro è il militare. Un eritreo ci racconta che suo cugino è scappato perché a 40 anni dopo vent’anni di militare era ancora lì in servizio. I giovani quindi scappano e una nazione senza giovani non ha futuro. ONU e Comunità Europea dovrebbero analizzare e cercare soluzioni ab origine e nei tavoli delle trattative internazionali tenere conto delle cause che generano tragedie immani come quella di Lampedusa.
FDM