Pazienti da tutto il nord ovest all’Ospedale Santi Pietro e Paolo di Borgosesia, grazie agli interventi di chirurgia protesica realizzati con il robot Mako. L’ASL di Vercelli è l’unica azienda sanitaria in Piemonte ad avere in dotazione questa apparecchiatura innovativa e ad alta precisione che, da aprile, ha eseguito 70 interventi, soprattutto protesi al ginocchio. Circa la metà dei pazienti arriva da fuori Regione, favorendo un trend di mobilità sanitaria attiva.
Il dottor Domenico Costantino Aloj, Direttore del Dipartimento della Sc Ortopedia di Vercelli, spiega: «La tecnica robotica, sebbene sfrutti impianti protesici analoghi a quelli utilizzati con tecnica manuale o navigata, consente un migliore studio preliminare dell’articolazione, grazie all’elaborazione di un modello tridimensionale su base TC e una maggiore precisione del taglio. Ciò grazie alla presenza del braccio robotizzato che permette di utilizzare con precisione gli strumenti di taglio dell’osso femorale e tibiale, riducendo al minimo la perdita ossea». Questo consente di affrontare un intervento meno doloroso, con un recupero più rapido e un ridotto uso di antidolorifici, percependo la protesi come più naturale e tornando più rapidamente alle attività quotidiane.
Intanto negli ultimi mesi l’Ospedale di Borgosesia, anche grazie agli interventi col nuovo robot ortopedico, è diventato più attrattivo per i giovani medici: dopo mesi di bandi deserti, il trend è stato invertito con l’assunzione di un nuovo medico di Pronto soccorso e di un chirurgo; entrambi prenderanno servizio nelle prossime settimane.
Così il Direttore generale dell’ASL Vercelli, Eva Colombo: «Il nostro obiettivo, condiviso con la Regione, è quello di dare un servizio d’eccellenza valorizzando l’ospedale Valsesiano che ha le migliori caratteristiche per gestire queste tipologie d’intervento, come moderne sale operatorie e posti letto che consentono una degenza tranquilla ai pazienti. Al momento abbiamo formato 3 specialisti per operare con questa tecnologia, ma vogliamo superare i 100 interventi all’anno tra ginocchio, anca e spalla».