C’è ottimismo. Nonostante il clima e le piogge, si prospetta una vendemmia positiva, anche se anomala e disomogenea come già accaduto lo scorso anno. Nel complesso la produzione si può definire soddisfacente in tutta la provincia: le viti si presentano meno cariche, ma la qualità dei grappoli è buona e gli acini sono sani, anche se leggermente in ritardo con la maturazione.

La vendemmia

E’ tempo di taglio dei primi grappoli, iniziando dalle uve base spumante, varietà Pinot, Chardonnay e Brachetto, per proseguire con le uve Moscato, Cortese, Timorasso, Arneis, Cortese e Gavi mentre, per i rossi, si entrerà nel vivo nei prossimi giorni con Grignolino, Dolcetto, Barbera, Freisa, Nebbiolo e Dolcetto. Infine, sarà la volta dei vitigni tardivi, come Nebbiolo e Cabernet sauvignon.
Le aziende vitivinicole in provincia sono 2.430: il settore alessandrino vanta 12 Doc e 7 Docg, conta 11.112 ettari di superficie per una produzione di 944.310 quintali (2023), mentre la produzione di uva da tavola è di circa 1.022 quintali. 

I prezzi

Capitolo importante e delicato sulle ‘rese per ettaro’: è essenziale che i produttori contrattino i prezzi delle uve all’atto del conferimento anziché alla fine della campagna. A tale proposito il Direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, spiega: “Trovare il giusto equilibrio di interessi tra chi cede l’uva e chi la acquista, concordando il prezzo prima o durante la vendemmia, è indispensabile per valorizzare al meglio il prodotto che finirà in bottiglia. Bisogna tutelare la qualità dalla vigna difendendola dalle indicazioni fuorvianti e allarmistiche proposte da Bruxelles”. 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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