Dal 22 al 25 agosto scorsi si è tenuta a Verona la Route Nazionale delle Comunità Capi
dell’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, dal titolo “Generazioni di felicità”.
Hanno partecipato anche i Gruppi Scout della Zona dei Vini, ed in particolare 125 capi
Scout appartenenti ai Gruppi di Alessandria 1, 2 e 3, Asti, San Damiano, Callianetto, Casale Monferrato e Novi Ligure-Tortona 1.
A Verona erano presenti 18.000 mila capi scout appartenenti a 1.600 gruppi da tutta Italia. La Route si è svolta su una superficie di circa 250.000 mq di campo; 600 i volontari che danno una mano con l’organizzazione, il cosiddetto Tangram Team, in gran parte composto da scout non più in servizio o soci del MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani).
L’evento
Quattro giorni di riflessioni, dibattiti, incontri, festa e gioco, nel più classico stile scout, per parlare di felicità, che “rappresenta oggi una scelta politica forte, controcorrente rispetto al negativismo e ai segnali di crisi e sfiducia”, e che è ritornata anche nel titolo di questo appuntamento: “Generazioni di felicità”.
Lo scopo
I Tanti Capi Scout si sono interrogati sugli obbiettivi e le sfide del domani nell’ottica di educare “generazioni di felicità” per un’associazione che, a 50 anni dalla Nascita, si interroga come poter essere al passo con i tempi che cambiano velocemente con stravolgimenti a livello sociale, economico, politico quotidianamente, un’agenzia educativa.
Le parole
Così Francesco Scoppola e Roberta Vincini, presidenti del Comitato Nazionale Agesci: “Il nostro impegno per la costruzione della felicità non dura il tempo di un evento, ma è la nostra missione di cristiani. Non prevede soste, non concede esitazioni. Siamo chiamati a rispondere di questa felicità, per sentirla ancora di più vibrare sotto la nostra pelle, per goderne ancora di più i frutti. La felicità è un percorso faticoso, ciascuno lo ha sperimentato nella sua vita. Ma è una fatica che noi scout conosciamo bene: quella che ti fa raggiungere una vetta e poi, una volta arrivati in alto, ti fa guardare indietro, per contemplare la strada macinata, ma anche in avanti, per ammirare l’orizzonte. E, quando condivisa, questa fatica riesce a plasmare meravigliosi legami, relazioni significative e fondanti nella storia di ciascuno di noi”.
Le infrastrutture costruite ad hoc
- 2 km di strade e percorsi di accesso
- 1 km di tubi, tra acqua potabile e fognature
- 10 km di cavi elettrici, con 95 quadri elettrici e 3 cabine di alimentazione, per un fabbisogno
di 700kW di energia elettrica - 2 km di fibra ottica, affiancando i cavi in rame, il ponte radio e le comunicazioni satellitari
- 3 imprese esterne e 25 operai
- 1.000 bagni chimici, 400 docce, 60 lavabi, 20 punti acqua
- 1 palco principale e 9 palchi secondari
- 12 torri faro
- tende dei 18.000 capi, ci sono 120 strutture coperte, tra tendoni e gazebi;
- 70 addetti antincendio;
- serviti oltre 190.000 pasti;
- trasporti: 15.000 persone si sono spostate in treno, utilizzando 121 regionali, 51 Frecciarossa, 12 InterCity