ROMA (ITALPRESS) – “I porti stanno diventando hub energetici, dei punti fisici – in alcuni casi, anche virtuali – in cui si scambiano delle merci. Sono ovviamente una parte essenziale della catena di trasmissione delle merci che per il nostro Paese sono di assoluta rilevanza strategica, ma stanno diventando anche grandi consumatori energetici per i loro consumi interni e per la capacità di fornire energia ai mezzi navali in stazionamento e in transito”. Lo ha detto Elio Ruggeri, presidente di Assocostieri, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy. “Le navi cominceranno a consumare combustibili decarbonizzati, quindi i porti si devono far trovare pronti a renderli disponibili”, ha sottolineato. “La parola chiave è ‘trasformazionè: non si entra nel futuro con un tuffo, ci si arriva passo passo. Le infrastrutture energetiche degli associati di Assocostieri sono strategiche per accompagnarci in questa transizione: i nostri associati hanno già fatto degli investimenti per ammodernare queste infrastrutture o svilupparne di nuove che siano idonee per i combustibili del futuro. In particolare, il combustibile a oggi scelto dalla grande maggioranza dei soggetti armatoriali che hanno realizzato navi a basso impatto carbonico è il Gnl, il gas naturale liquefatto: in Assocostieri rappresentiamo l’interesse della totalità delle imprese che operano nel settore Small Scale Gnl, il gnl funzionale a essere utilizzato come combustibile per il settore navale o il trasporto pesante”, ha chiarito Ruggeri.
La sostenibilità “va coniugata tra sostenibilità ambientale ed economica, perchè raggiungere la sostenibilità ambientale distruggendo il patrimonio culturale di produttività del territorio alla fine non credo che convenga”.
La crisi del gas successiva all’invasione russa in Ucraina “credo sia una testimonianza” del fatto che “ci eravamo interessati della sola sostenibilità ambientale e ci eravamo scordati di sicurezza e competitività. Riprendere il Green Deal del passato, che aveva una monocultura elettrica” o “una cultura monodirezionale focalizzata sulle rinnovabili si è già dimostrata” una soluzione non corretta. “Spingiamo verso un approccio pragmatico” per “gestire la transizione in maniera non ideologica, accompagnando piano piano la trasformazione dell’assetto industriale e della logistica attuale a un assetto logistico pienamente decarbonizzato” Per i porti “auspichiamo un maggiore pragmatismo”, ma anche “una regia perchè oggi le autorità portuali di sistema italiano sono spesso lasciate da sole a gestire le trasformazioni del porto del futuro”.

– foto Italpress –
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