Grigi in caduta libera verso la serie D. La sconfitta numero 19 della stagione certifica la sterilità dell’attacco mandrogno, 16 gol, il peggiore della categoria, a digiuno davanti al pubblico amico, sempre meno numeroso sugli spalti, da un’eternità: 683 minuti, ovvero 7 partite e mezza, senza contare i recuperi. Altrimenti saremmo ben oltre i 700′. Pensate che l’ultimo gol fatto al Moccagatta risale al 18 novembre: fu Mastalli a segnare al 37′ contro la Giana Erminio, che alla fine vinse 2-1 costando la panchina a Banchini.
Segni del destino? Chissà. L’allenatore potrebbe saltare di nuovo? Forse. Ma a che servirebbe? A questo punto nemmeno Guardiola eviterebbe la retrocessione con questa squadra. Troppo poca qualità, troppo poca voglia. Il silenzio stampa post gara, con tanto di scuse per la prestazione del segretario Marra Cutrupi, non cancella nemmeno uno degli innumerevoli errori gestionali di una stagione disastrosa, la peggiore della storia dell’Alessandria, in cui l’attuale dirigenza si ritrova col cerino in mano essendo responsabile solo in parte. Ma tant’è. A questo punto, forse, servirebbe la lucidità di prendere atto della situazione cominciando a programmare la prossima stagione fra i Dilettanti. Inutile inseguire la chimera che nessuno ha mai preso.
La partita ha detto che l’Alessandria ci ha messo tanta buona volontà, ma Banchini, che credeva nella salvezza, ha fatto fuoco con la legna che aveva e non è scoccata la scintilla. Troppa acqua, forse. Il Trento, col doppio dei punti in classifica, è sembrato meglio organizzato, più ordinato e più pulito nelle giocate. Gara governata dall’inizio alla fine per la squadra di Baldini, rischiando poco o nulla. A decidere il risultato è stato il 1° gol del 2003 Satriano, arrivato a gennaio e a digiuno da 1 anno: al 75′ gran colpo di testa di Trainotti su angolo, bella parata di Spurio, destro potente dell’attaccante e 0-1. Fine. Titoli di coda.