Il fatto ha dell’incredibile, ma è vero. Lo racconta il segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Vicente Santilli, a testimonianza dei problemi che ci sono nella Casa circondariale ‘Lorusso e Cutugno’, le vecchie ‘Vallette’ di Torino: “Ieri mattina abbiamo registrato una nuova aggressione al personale. Un poliziotto si è recato ad avvisare un detenuto che era atteso dal suo legale. Passando davanti ad una cella, è stato insospettito da un forte odore ed è entrato: 3 detenuti erano in bagno, intenti a bollire frutta macerata, al fine di produrre artigianalmente sostanza alcolica. Subito 2 dei 3 detenuti gli si sono parati davanti per impedirgli l’ingresso, mentre il 3° gettava nel WC il preparato. Successivamente, hanno tentato di convincerlo a non relazionare l’accaduto”.
E già qui ci sarebbe da storcere il naso. Ma Santilli continua: “I tentativi di dissuasione sono proseguiti fuori cella e in tutta la sezione detentiva, mentre il poliziotto si recava in ufficio per redigere il verbale. Giunti al cancello della sezione, uno dei detenuti lo ha forzato, poi nell’atrio degli uffici si è denudato, urlando e sbattendo le finestre e ogni cosa gli venisse a tiro, fino a scagliarsi contro il poliziotto che lo aveva sorpreso, sferrandogli due violenti pugni al volto ed al petto. Solo l’intervento di altri poliziotti ha bloccato il detenuto, evitando conseguenze. Al poliziotto ferito è stata refertata una prognosi di 10 giorni”.
Incredibile e sorprendente la libertà di movimento che questi soggetti hanno all’interno del carcere: ma sono in vacanza o in galera?
Le richieste del sindacato
Il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece, esprime solidarietà ai poliziotti coinvolti: “Esprimiamo massima solidarietà e vicinanza a tutti i colleghi della Casa circondariale di Torino. Questi episodi devono far riflettere i vertici dell’Istituto e della Regione. Ci vuole una totale inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali. Facciamo appello anche alla politica: in carcere non ci sono solo detenuti, ma anche umili servitori dello Stato che si sentono abbandonati. Auspico un celere intervento di questo Governo sulle continue aggressioni al personale”.
Speriamo davvero.