Sesta sconfitta di fila per l’Alessandria, ultimo posto consolidato in classifica, peggior attacco del girone (2), 5^ partita senza segnare su 7 (quarta consecutiva). In tre parole: fanalino di coda. Questa è la triste realtà che sta vivendo la formazione mandrogna, in una delle stagioni più difficili della sua storia.
Nel passato si è visto di peggio, per carità (fallimento, Eccellenza, serie D), ma quest’anno le modalità sono sconcertanti.
Marco Banchini, 3° allenatore della stagione, al quale vanno i complimenti per il coraggio della scelta (“credo nella salvezza, se no non sarei qui”, ha detto), non è riuscito ad invertire la tendenza negativa ereditata, ma in 3 giorni di lavoro era impossibile. Sembra avere buone idee e convinzioni granitiche, ma gli errori commessi in campo dai giocatori sono sconsolanti. Ha chiesto 2 rinforzi alla società e pare gli siano stati promessi, però il lavoro grande da fare è sulla testa, come lo stesso tecnico ha precisato.
La partita
Il Mantova, salito temporaneamente in testa, è parso brillante e spumeggiante nonostante venisse da 2 sconfitte consecutive e ha dominato: primo tempo senza via di uscita, col portiere Liverani (migliore in campo) a limitare il passivo e la sfortuna a metterci del suo dopo 3′ (autogol di Nichetti). La differenza fra le squadre era troppa e i padroni di casa hanno sempre gestito la gara in sicurezza, raddoppiando al 56′ con un super-gol di Fiori.
Dei grigi nessuna traccia fino al 69′, quando Pagliuca si è mangiato un gol incredibile dal disco del rigore. Si tratta, fin qui, del 3° errore grossolano del ragazzo in campionato. Ci vorrà pazienza. Ora 8 giorni di tempo per migliorare, in attesa dell’Atalanta Under 23 (sabato 14 ottobre al Moccagatta).