La Giunta regionale di Cia Piemonte ha espresso forte preoccupazione per la situazione del mercato delle nocciole tradizionali piemontesi, che si trovano ad affrontare una crisi senza precedenti.
Secondo il presidente regionale CIA, Gabriele Carenini, “la siccità e il calo della produzione stanno mettendo fuori gioco la Nocciola Igp Piemonte, con gravi rischi per le aziende agricole che hanno investito in questo settore. Il clima troppo caldo ha mandato in sofferenza le piante, riducendo la produzione fino al 30-40% rispetto agli altri anni. Il prezzo non copre le spese, serve un aumento di almeno il 30%, altrimenti molti impianti finiranno fuori mercato”.
Sul fronte prezzi, CIA Piemonte giudica un pessimo segnale il fatto che alla tradizionale Fiera della nocciola di Castagnole Lanze non sia emersa l’indicazione delle quotazioni di mercato. Questo vuol dire che il mercato non è più locale, ma globale, e quindi non si sa chi determini le quotazioni.
“Per le aziende piemontesi che coltivano la Tonda Gentile Trilobata – spiega Carenini – una quotazione ‘globale’ non è accettabile, perché non tiene conto delle particolari qualità di questa pregiata varietà, che notoriamente non ha rese elevatissime e non può competere con le produzioni intensive. Se non raggiunge una quotazione tra i 300 e i 360 euro al quintale, la produzione della Nocciola Piemonte Igp non è più sostenibile”.