Le celle

Ancora il carcere di Torino “Lorusso-Cutugno” protagonista, questa volta con i detenuti uomini che, molto spesso, sono peggio delle donne. Momenti d’inferno per un detenuto con problemi psichiatrici che ha creato numerosi problemi alla sicurezza interna della struttura.

Il fatto

Vicente Santilli, segretario regionale del SAPPE, lo racconta così: “La situazione è davvero critica per le continue intemperanze di un detenuto italiano di 26 anni, pugile, che tra l’altro ha ucciso un compagno di cella a calci e pugni. Negli ultimi giorni, l’uomo ha incendiato e distrutto la cella. Poi, dopo essere uscito dalla cella da una botola presente, ha divelto la porticina e incendiato e distrutto la piccola Sezione dei 41-bis. Il detenuto si calma solo con arrivo del 118 che somministra sedativi. È un soggetto molto pericoloso. Mercoledì ha dato un pugno ad un medico, molto agile, ma ad aggravare il tutto è la ridotta presenza di personale di Polizia e soprattutto di un protocollo per poter gestire la situazione. In serata ha rotto nella sezione i tubi dell’acqua e l’impianto elettrico, tanto che l’acqua è arrivata fino ad un’altra Sezione, mentre come conseguenza è saltato l’impianto elettrico al Centro clinico. La situazione è insostenibile, l’istituto di Torino non dovrebbe gestire detenuti con problemi psichiatrici e chiediamo al Ministero della Giustizia provvedimenti urgenti”.

Domanda spontanea: ma metterlo in una cella di isolamento no? Solo per 2-3 settimane, a pane e acqua….

L’immenso problema

Lo spiega bene Donato Capece, segretario generale del SAPPE:Ci sono troppi detenuti con problemi psichiatrici. Con la scellerata ed improvvida chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (2015) e il passaggio alle REMS, le residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, i posti a disposizione per ospitare i detenuti matti non sono sufficienti a colmare le reali necessità, quindi molti di loro sono rinchiusi in carcere. È così che anche al “Lorusso-Cutugno” gli agenti sono chiamati a gestire queste persone non avendo le competenze necessarie”.

Capece ricorda, inoltre, cheil problema dei detenuti psichiatrici è la più importante emergenza nelle carceri italiane. La riforma che ha previsto la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari non ha indicato valide alternative, tant’è che è stata bocciata dalla Corte costituzionale”.

Solita storia italiana. 

Capece si rivolge in particolare al Capo del DAP Giovanni Russo:Rinnoviamo l’invito ad incontrare il SAPPE per affrontare i temi della gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza. Ma chiediamo anche l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la Polizia Penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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